Inaugura alle ore 16 di sabato 26 febbraio alla Pinacoteca civica di Palazzo Gavotti di Savona la mostra Emanuele Luzzati – I costumi per l’opera lirica. La cura della mostra è del Museo Internazionale Luzzati di Genova e della Fondazione Cerratelli di San Giuliano Terme (che conserva una collezione di oltre 600 costumi disegnati da Luzzati) in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Savona. Saranno esposte oltre cento opere tra bozzetti, figurini, maquettes e costumi delle opere L’Italiana in Algeri, Don Giovanni, La Cenerentola, Carmen.

Quella per l’opera lirica è una parte importante del lavoro di scenografo e costumista di Emanuele Luzzati: dal 1947, data della sua prima creazione di costumi per il Teatro alla Scala di Milano (si trattava del Cavaliere della Rosa di Richard Strauss) Luzzati ha lavorato a oltre 150 fra opere e balletti, realizzando nella gran parte dei casi sia le scenografie che i costumi, talvolta solo le une o gli altri.

Delle quattro opere di cui si documenta il lavoro per la realizzazione dei costumi, dalla fase di ideazione e progettazione dei bozzetti e delle maquettes fino al costume vero e proprio, sono state fatte diverse rappresentazioni in anni e città differenti: L’Italiana in Algeri di Gioachino Rossini con scene e costumi di Luzzati è stata rappresentata nel 1970 al Chicago Lyric Opera, nel 1984 al Teatro La Fenice di Venezia e nel 2000 al Teatro Massimo di Palermo; il Don Giovanni di Mozart nel 1967 al Festival di Glyndebourne in Gran Bretagna, nel 1976 al Teatro Comunale dell’Opera di Genova e nel 2002 al Teatro Massimo di Palermo; La Cenerentola di Gioachino Rossini nel 1969 allo Scottish Opera di Edimburgo, nel 1978 al Teatro Comunale dell’Opera di Genova (con regia di Aldo Trionfo); la Carmen di Bizet nel 1976 al Teatro Verdi di Trieste e nel 1989 al Teatro Donizetti di Bergamo.

Bastano questi quattro esempi dalla sua vastissima produzione per significare quanto fosse importante e diffuso a livello internazionale il lavoro di Luzzati scenografo e costumista per l’opera.

Come affermava Luzzati (nel libro Facciamo insieme Teatro scritto a quattro mani con Tonino Conte) «Un “costume” non è un vestito che sta più o meno bene addosso”, né deve filologicamente riprodurre la realtà dei vestiti dell’epoca, il costume è piuttosto “materia che si anima e l’anima è quella del personaggio che nascerà – con e da – il “costume”, volume dipinto che occulta il corpo e gli offre il mascheramento funzionale alla spettacolarità…

Luzzati cita – con la libertà del genio – dalla storia del costume scenico, fa uso cosciente di precedenti interpretazioni, si muove tra le suggestioni delle Avanguardie e la misura dei grandi maestri. Corteggia Picasso (…) o fa sua la ricca tavolozza di Matisse».