Savona, Vetrine d’Artista: Omaggio al pittore Saverio Terruso

L’Associazione culturale “R. Aiolfi” no profit di Savona continua nella sua promozione artistica rendendo un “omaggio” al pittore ed insegnante di pittura a Brera (Milano) Saverio Terruso (Monreale, 11 gennaio 1939 – Milano, 3 marzo 2003): per il ciclo espositivo Vetrine d’Artista, presso sede centrale Cassa di Risparmio di Savona in Corso Italia dal 1° marzo al 31 marzo saranno esposte opere dell’artista.

«Saverio Terruso – ricorda Silvia Bottaro – studia a Palermo presso la Scuola d’Arte, trasferitosi, poi, a Milano segue i corsi di pittura presso l’Accademia di Brea dove consegue il diploma. La sua attività artistica con mostre personali e collettive si può far risalire al 1963, così come il suo impegno con altri artisti quali Guttuso, Fiume e Aligi Sassu. È stato insegnate di pittura presso l’ Accademia di Belle Arti di Palermo e quella di Carrara e dal 1979 è divenuto titolare della prestigiosa cattedra di pittura presso l’Accademia di Brera (Milano). La sua arte è stata vista e considerata non solo in Italia, infatti Terruso ha esposto moltissimo all’estero (in Messico, nel sud America, per esempio in Brasile da Rio de Janeiro a San Paolo, da Brasilia a Porto Elegre), in Europa (Germania, Svizzera, Francia a Parigi nel 1978), negli Stati Uniti (Chicago, New Jersey, Santa Monica e nel 1991 a New York), nel 2000 ad Hong Kong e nel 2003 nei Musei Vaticani nella Città del Vaticano. Artista di livello internazionale che ha saputo rapire l’osservatore con la sua pittura costruita con un lavoro attento, prezioso, infaticabile. Natura rigogliosa quella mediterranea a Lui così cara (indimenticabili i suoi ulivi); le sue “processioni” delle “oranti” ammantate come icone moderne nel silenzio di una forte fede e tradizione, l’amore per la musica e, quindi, le nature morte con gli strumenti musicali, la scomposizione geometrica con echi dal futurismo e dalle avanguardie del Novecento ma risolte con un “segno” personalissimo come nel timbro acceso del colore; i personaggi, le nature morte aperte sugli orizzonti di paesaggi veri, anche esotici ma sempre visti, vissuti, ascoltati nel rumore gradevole del vento e delle onde».

«Pittura coinvolgente, emozionante come poche dalla quale traspare l’adesione totale dell’Artista che non si è mai risparmiato nell’insegnamento, nel fare arte: Terruso ha anche creato delle sculture (i silenti “teatrini”), lavori in legno con elementi solidi in rilievo e della grafica d’autore presso importanti stamperie italiane. La sua pennellata rammenta, a volte, quella di Césanne e del primo cubismo, pur avendo altre cromie più forti e legate, in un certo senso, alla cultura del ricordo sempre viva nell’Artista. Altro elemento significativo, oltre alla sua capacità tecnica davvero elaborata ed affinata da uno studio costante, è l’essere giunto, in molte opere, ad un ribaltamento in avanti della superficie di appoggio, creando nuovi effetti».

«Sono onorata – prosegue Silvia Bottaro – di averlo conosciuto personalmente e di avergli organizzato la prima mostra in Liguria, precisamente a Savona, nell’Atrio del Palazzo Municipale (metà anni Ottanta del secolo scorso) dove presentò, anche, l’inedita iconografia dedicata alla tauromachia: da allora ho sempre seguito il suo lavoro, scrivendo alcune note critiche. Saverio Terruso ha raccontato se stesso con il disegno, il colore in una sintesi fantastica tra reale e celestiale. La stessa musicalità che si ode leggendo le sue pennellate colme di forza cromatica che illuminano le genti, i gesti del quotidiano, le nature morte in una continua ricerca e verifica. Il suo mondo è vero: si raccoglie la fragranza del racconto vitale, limpido grazie alla poesia che rende universale la sua arte e grazie al “colore” dell’esistenza stessa».

* Nella foto: Saverio Terruso, “Oranti”, 1984, 1989, olio su tela cm. 350×50  e “Natura morta con elementi geometrici”, 1989, olio su tela cm. 40×30