Nel consiglio regionale la nomina del Garante dei diritti dell’infanzia è stata rinviata alla prossima seduta, dopo due votazioni in cui oggi l’unica candidata, Susanna De Martini, non ha raggiunto i voti sufficienti per la sua nomina. Nella prima votazione era necessaria la maggioranza qualificata di quattro quinti, nella seconda di due terzi. A seguito del mancato raggiungimento del quorum, si è dunque deciso il rinvio. In tutti e due i casi Susanna De Martini ha ottenuto 26 voti.

Prima delle votazioni è stata respinta, con 21 voti contrari, 9 favorevoli (centrodestra) e 2 astenuti (Lega Nord Liguria – Padania) la richiesta avanzata in apertura di discussione da Matteo Rosso (Pdl) di sospendere la nomina del Garante dei diritti dell’infanzia: «Il Pdl non entra nel merito della candidata, ma non condivide la scelta di spendere ulteriori risorse pubbliche accrescendo ulteriormente i costi della politica. Crediamo che il Difensore civico possa ricoprire questo incarico e svolgerlo al meglio, come è già avvenuto».

Il presidente dell’Assemblea Rosario Monteleone ha ricordato che la figura del Garante è prevista da una legge nazionale, recepita da una regionale e che il provvedimento «è stato discusso dalla commissione nomine» senza che fossero avanzate obiezioni.

«In questo momento – ha replicato Rosso – la priorità è contenere le spese. Il curriculum è arrivato fuori sacco ed è necessario quantomeno un rinvio un rinvio di due settimane per meglio approfondire». Ha ribattuto Nino Miceli (Pd): «Questa proposta di nomina arriva in Consiglio dopo essere stata vagliata in commissione. Di questa figura si è discusso a lungo, abbiamo approvato una legge regionale proposta anche dalla minoranza. Condividiamo dunque questa candidatura».

Per Gino Garibaldi (Pdl), invece, «Non si fa quello che è stato deciso in commissione». Ha continuato Alessio Saso (Pdl): «Più che una scelta di alto profilo istituzionale – ha detto – a me sembra una campagna acquisti. Ci vorrebbe un mago per sapere quale sarà la prossima collocazione politica di Susy De Martini. Contesto la fretta e la scelta di una figura così politicizzata, poco calzante per chi dovrebbe difendere i diritti dei bambini. Noi non ci stiamo a questo inciucio».

Edoardo Rixi (Lega Nord Liguria – Padania) ha detto: «Spiace divedersi proprio su questa figura, forse dovremmo darci un metodo e decidere che nessuno che abbia fatto politica possa poi candidarsi per rivestire ruoli di questo tipo. In questo modo i trombati alle elezioni non avrebbero più comode poltrone».

Matteo Rossi (Sel) ha definito «Pretestuosa l’obiezione del Pdl sui costi: se la figura del Garante dell’infanzia serve, il discorso economico è secondario». Per Aldo Siri (Liste civiche per Biasotti presidente): «Si tratta di una figura particolarmente importante e chi ricopre questa carica non dovrebbe avere appartenenza politica. Non credo siano gli atteggiamenti ondivaghi a condizionare il giudizio sulla De Martini. Il mio parere è positivo».