di Alfredo Sgarlato – Ad Albenga, due incontri sabato sera a Palazzo Oddo. Inaugurata la mostra di Luca Dall’Olio “dell’Anima il Paesaggio”, che occuperà l’intero terzo piano sino al 27 Marzo. L’artista, nato a Chiari il 26/7/1958 presenta una serie di opere di grande dimensione in olio e acrilico su tela, a soggetto realistico ma stilizzato, dove le case diventano matite, di notevole impatto visivo sul visitatore, più alcuni cieli notturni, le più affascinanti.

Vi sono anche sculture dipinte, in acrilico su metalli o legno, molto belle, e foto in cui piccoli particolari, per esempio di una porta, si trasformano in soggetti quasi astratti. Da avere anche il catalogo, a cura di Francesca Bogliolo e Alberto D’Atanasio, stimato semiologo e storico dell’arte che sarà ospite ad Albenga il prossimo 20 marzo per una conferenza sul pittore bresciano.

Di seguito l’esibizione del “Saxophobia Saxophone Quartet”, ovvero Massimo De Palo al sax soprano, Enea Polliotto al sax contralto, Davide Nari al sax tenore e Marco Roascio al sax baritono. Il quartetto di soli sax, senza sezioni ritmica, formazione che ricalca il quartetto d’archi classico, è stato adottato dal Jazz e quindi da altri generi musicali a partire dagli anni ’70, quando è nato il leggendario quartetto di Oliver Lake, David Murray, Julius Hemphill e Hamiett Bluiett. I quattro ingauni, giovani ma già rodati, propongono musica senza limiti di genere, alcuni dei brani con arrangiamenti scritti apposti per loro dal trombettista Gian Piero Lo Bello.

Si comincia con un elegante arrangiamento di An American in Paris di Gershwin, poi segue Libertango di Piazzolla, ormai un must, per continuare con i temi più svariati, da Rossini, che rende molto bene nelle versioni per fiati, ai maestri della canzone ironica come Renato Carosone e Natalino Otto, fino al gran finale con Harlem Nocturne, e col brano che dà il nome al gruppo, grande successo di Rudy Widoeft di inizio ‘900. Bis con Pink Panther Theme di Henry Mancini. Curiosità: il concerto di Alessio Menconi di domenica si era aperto con Mancini, il cerchio si chiude.

Ricordiamo poi che la giornata era cominciata con l’assegnazione del premio Fionda di Legno a Milena Gabanelli, evento già commentato su queste pagine da Sara Rodolao. Cosa aggiungere? Sono arrivato al cinema Ambra con un’ora di anticipo e ho rischiato di rimanere in piedi. Questo dà la misura del successo di un’iniziativa che, con la scelta di premiare la Gabanelli ha assunto una dimensione nazionale. Divertente il duetto con Antonio Ricci, che prendendo spunto dall’imminente referendum contro la privatizzazione dell’acqua, ha potuto confrontarsi con Milena a proposito di censure, lobbies e intromissioni politiche. Davvero un bel sabato per gli Ingauni!

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