di Giuseppe Pelosi – In merito all’articolo apparso sul Secolo XIX del 6 marzo u.s. a firma del giornalista Paolo Crecchi, sul presunto scandalo di una svendopoli albenganese, senza volere entrare nel merito delle gratuite insinuazioni seminate nell’articolo, credo sia giusto intervenire per riportare i fatti alla loro realtà.

Gli immobili citati nell’articolo come fonte di scandalo, furono inseriti nel piano delle alienazioni allegato al Bilancio 2007 approvato dal Consiglio Comunale, con l’indicazione dei prezzi a base d’asta per la vendita. Il ricavato delle alienazioni, come riportato nel Piano Generale di Sviluppo, era destinato all’acquisto in zona Mare di un terreno di 13.468 mq di proprietà del Comune di Loano, di grande rilevanza strategica per la sistemazione urbanistica dell’intera zona mare.

La sede ex D.C in Piazza San Michele e la Casa Mariettina Lengueglia furono quindi alienate attraverso regolari bandi di gara, supportati, come per legge, da idonea pubblicità e fruttarono 970.000 euro subito impegnati per l’acquisto dei terreni di Loano.

La casa Mariettina Lengueglia per la quale si paventa chissà quale combine tra amministratori comunali e acquirenti, versava, e ancora versa, in pessime condizioni di abbandono e degrado, tanto che la valutazione data dall’Ufficio Patrimonio apparve eccessiva a molti operatori del settore che si erano dimostrati interessati all’acquisto. Se poi la successiva compravendita tra privati ha condotta ad una valutazione diversa dell’immobile, questo fa parte del gioco del mercato e della propensione al rischio d’impresa sulla quale non sta a noi giudicare.

È bene però sottolineare che se, da tutta l’operazione, qualche privato ci ha guadagnato, il Comune non ci ha certamente rimesso investendo i soldi ricavati dalle due alienazioni in un terreno indicizzato in zona mare di grande valore economico, a fronte di una spesa pari a 69 euro a mq, (meno di un terreno gerbido), anche se l’interesse pubblico non è dato tanto dal valore economico dell’area quanto dalla possibilità di sottrarla alla speculazione edilizia e destinarla alla realizzazione di un grande parco urbano.

Questi sono i fatti, tutto il resto è frutto del “Metodo Boffo” per cui si costruisce ad arte uno scandalo mediatico per colpire l’avversario politico con accuse senza fondamento per intimidirlo e metterlo a tacere. Non sarà certo il caso della minoranza di cui faccio parte.

* Giuseppe Pelosi – Consigliere Comunale gruppo PD ed Ex assessore al patrimonio Comune di Albenga