Albenga -richiesta dimissioni IdV, ass. Ciangherotti replica: strumentali… e attacca il PD

di Eraldo Ciangherotti – Dunque facciamo il punto della situazione ad Albenga. Mentre il Partito Democratico locale è, da qualche settimana, alle prese con il mattone, l’Italia dei Valori, partito che alle ultime elezioni comunali per Antonello Tabbò sindaco ha racimolato sul territorio appena 283 preferenze distribuite tra venti candidati, oggi viene usato dalla sinistra per attaccarmi. I paladini di Antonio Di Pietro, braccio armato, un po’ sparucchiato, della sinistra albenganese, chiedono infatti le mie dimissioni, attraverso una raccolta popolare di firme, per farmi stare zitto, perché ho rifiutato ogni compromesso con i vecchi mestieranti della politica a loro tanto vicini.

Tutto ciò è singolare. E il tempismo degli attacchi del partito giustizialista, più volte canzonato e salito agli onori della cronaca per essere “l’Italia dei Valori Immobiliari”, stupisce un po’, se si pensa che, in questi giorni, i toni del confronto politico si sono accesi proprio per un’inchiesta giornalistica, firmata dall’inviato del Secolo XIX, Paolo Crecchi, che sta affrontando un tema particolare. “Albenga, case ai parenti dei politici del PD”, un argomento delicato, nel merito del quale non sarei mai voluto entrare, se non fosse che, all’indomani della recente polemica su un alloggio “protetto” venduto a un disabile grave, da una vita residente con la sua mamma, dissi queste cose: “Sarà interessante verificare la trasparenza e la correttezza di tutte le altre alienazioni firmate dalla passata amministrazione Tabbò. Ancor più illuminante controllare se, con gli acquirenti dei beni precedentemente messi all’asta e poi venduti a trattativa privata, non ci siano stati mai legami di nessun tipo, riconducibili alla passata amministrazione di centrosinistra”.

Non c’è stato bisogno di nessuna verifica. Il naso, tra le carte e gli atti notarili, nelle vendite firmate dall’Amministrazione Tabbò e depositate nella Conservatoria dei registri immobiliari di Finale Ligure, ce l’ha infilato un giornalista intelligente, che negli anni ha dimostrato la sua indipendenza. E se, per me, in tutta questa vicenda immobiliare resta sempre politicamente sacrosanto il diritto per un disabile grave alla proprietà di una “casa protetta”, anche eventualmente con l’aiuto economico dei parenti, altrettanto rimane legittimo il diritto di partecipare all’acquisto di un immobile, svenduto dal Comune per ragioni di cassa, per chi, ad Albenga, paga un affitto di prima casa.

Non posso farci niente se, oggi, gli albenganesi sanno che la palazzina di via Lengueglia, venduta all’asta nel 2008 dal Comune di Albenga per solo 830 mila euro, in realtà valeva molto di più, se poi è stata rivenduta, qualche mese dopo e senza nessun intervento di restauro, a un milione e 170 mila euro ad un’altra società immobiliare. La differenza, ben 340 mila euro persi in un solo colpo dal Comune, non può farmi stare zitto e non può non indignare tutte le persone di buona ragione, che dispongono di un minimo di onestà intellettuale.

Costi quel che costi, anche tutte le armi e i cannoni della politica di sinistra puntati verso di me. Anche una raccolta di firme contro il mio ruolo di assessore: quel partito, dalle posizioni demagogiche, che non è riuscito ad entrare neppure con un seggio nella minoranza comunale, oggi diventa l’esercito “banale” del centro sinistra, per colpire l’amministrazione Guarnieri e la mia persona, strumentalizzando ogni cosa, anche un sms telefonico tra privati cittadini (di cui non ho problemi a relazionare nel prossimo Consiglio Comunale) per conquistare lo spazio di una locandina o di un titolo di apertura sui quotidiani. Un proverbio cinese dice che, quando il dito guarda la luna, lo sciocco guarda il dito: siamo pronti ad andare in mezzo alla gente, come facciamo tutti i giorni, per spiegare, per filo e per segno, come mai la sinistra di Albenga, così attaccata alla legalità, all’onestà e ai “valori”, piuttosto che aprire bocca sulle speculazioni edilizie targate PD, preferisce finora affidarsi a silenzio e vergogna.

* Eraldo Ciangherotti – Assessore a Servizi Sociali, Politiche Giovanili e Volontariato del Comune di Albenga

5 Commenti

  1. per ora stiamo vedendo solo parole, altro che carte alla mano! E più che ruggiti si sentono solo imbarazzanti silenzi!

  2. Tutti sempre da una parte “sola” i commentatori,visto che della curva nord, non commenta nessuno,allora se mi consente,signori belli,sappiamo bene dove ha tirato il vento di un certo costruttore,come sono certo che se il vento cambia,e costui e non solo veleggia a favore,in oltremodo nei prossimi mesi ne vedremo delle belle sulla vecchia amministrazione,io dissi innumerevoli volte,di fare una buona opposizione e non dare sempre contro,alla persona,ed ora rispondono agli attacchi con altri attacchi,ma a differenza questi ultimi con “armi” alla mano, e ve ne sono tante di “carte” alla mano, ne vedremo delle belle !! Mi sà che il ruggito ora è del leone!!

  3. siamo abituati da tempo ormai al metodo di risposta dell’assessore ciangherotti ,che non risponde mai di persona ma solo con proclami a mezzo stampa….oppure a domande risponde con domande ma fiduciosi aspettiamo che magari preso dal buon senso primo o poi abbia voglia di esporsi ad un sit-in faccia a faccia con la popolazione anche perchè non si possono condividere opinioni o pensieri ma un buon sano confronto tra persone civili magari anche se di punti di vista opposti può far nascere almeno una stima per l’uomo che ha il coraggio di confrontarsi!………aspettiamo…….fiduciosi?….

  4. L’indipendenza del giornalista è direttamente proporzionale ai voleri degli editori del Secolo…è stato talmente scrupoloso da definire Monticelli esponente del Pd quando tutti sanno che è legato all’ex sindaco del centro destra Zunino…Se ci sono irregolarità dell’ex giunta se ne occuperanno gli organi competenti così come per Cangialosi, il resto sono solo polemiche sterili.

I commenti sono bloccati.