Il consigliere regionale Roberto Bagnasco (Pdl) con un’interrogazione ha chiesto alla Giunta Burlando quale sarebbe stata l’entità delle spese che si sarebbero dovute sostenere in caso di partecipazione della Regione Liguria alle manifestazioni per la commemorazione del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia e «cosa si voglia fare in sostituzione delle stesse per celebrare adeguatamente una data fondamentale della nostra storia». Bagnasco si è quindi soffermato sulla decisione, presa nei giorni scorsi, di una commemorazione unitaria che vede coinvolti i Consigli di Regione, Comune e Provincia, il prossimo 15 marzo a palazzo Ducale, in una seduta solenne. Il consigliere ha giudicato positivamente l’iniziativa, ma ha contestato la scelta del professor Antonio Gibelli fra i docenti che terranno la lectio magistralis a Palazzo Ducale nella seduta solenne. Bagnasco ha criticato l’appartenenza politica dello storico, autore in particolare del libro “Berlusconi passato alla storia. L’Italia al tempo della democrazia autoritaria”, dove si afferma, fra l’altro, che il premier ha “una continuità e una familiarità con l’illegalità assolutamente sorprendente per gli standard delle democrazie occidentali”. Ha quindi chiesto al presidente della Giunta, Claudio Burlando, di rivedere il programma della commemorazione.

In merito alla prima parte del quesito, il presidente della Giunta, Claudio Burlando ha risposto che la Regione non sottovaluta certo l’importanza dell’evento e ciò che vuole ricordare, ma ha dovuto limitare la partecipazione alle occasioni commemorative per ragioni puramente di carattere finanziario: «Viste i problemi finanziari di questo difficile momento, la Giunta si è trovata in difficoltà anche per partecipare alla mostra (si tratta di quella delle Regioni che sarà allestita a Roma). Ho quindi rivolto un appello alle Fondazioni ed ho avuto risposte positive, anche se non sufficienti per coprire l’intera spesa. Interveniamo quindi noi per completare».

Burlando è quindi passato a rispondere alla richiesta di Bagnasco di modificare “il palinsesto” del Consiglio, “rivedendo”, quindi, la presenza di Gibelli. «L’iniziativa della seduta solenne – ha detto il presidente Burlando – è promossa dal Consiglio e non dalla Giunta in accordo con il Comune e la Provincia. Io, come presidente della Giunta, non ho quindi alcun potere di intervento. Mi permetto di fare un commento da consigliere: non credo che sarebbe opportuno creare un incidente su questa vicenda o che si utilizzasse questo argomento per non partecipare, magari sfruttando questo argomento da parte di chi non voleva partecipare a prescindere. Sarebbe un errore storico, politico e istituzionale. La figura di Gibelli come storico è nota: non ho dubbi che utilizzerà l’occasione per una lectio magistralis e non per altro. Se darà giudizi, se ne assumerà le responsabilità e non coinvolgerà il Consiglio in questo. In quanto al suo libro si tratta di un testo di cui aveva la libertà di scrivere e di cui si assume la responsabilità. Non coinvolgerei il Consiglio in questa polemica».

Bagnasco ha replicato a sua volta: «Burlando ha cercato abilmente di svicolare. Rimane però il problema politico. Di storici ce ne sono molti e si poteva sceglierne uno che suscitasse meno polemiche».