di Claudio Almanzi – Sabato prossimo (alle ore 18), sarà da pochi giorni passata la Festa della Donna, l’8 marzo, e si aprirà alla Galleria calicese PuntoDue una collettiva d’arte di grande attualità: si tratta della mostra dal titolo “Quota Rosa” la cui origine ed allestimento ci vengono spiegati dalla stessa gallerista Mihaela Anitoaie: “La Quota rosa non sapevo cosa fosse ma, facendomi venire in mente qualcosa di femminile, mi sembrava sottolineasse uno status legittimo. Mi piaceva. Io provengo da un paese che, liberatosi da un regime comunista, stenta a farlo da un altrettanto soffocante rinato maschilismo. Poi mi sono informata: quota rosa come forzata porzione dedicata alle lavoratrici, o alle candidate nelle liste elettorali. Allora mi è apparsa come una cosa ridicola, o meglio offensiva: ghettizzare la donna in uno spazio tipo riserva indiana. Così ho riflettuto: e in campo artistico? Nel disquisire sugli albori della pittura si cita Kora, figlia di un vasaio che tracciò su una parete, seguendone l’ombra, il profilo del suo innamorato che andava in guerra, per ricordarlo durante l’assenza. Non corrisponde agli obiettivi che Joseph Kosuth, millenni dopo, espresse a fondamento dell’arte concettuale, non più solamente fondata sul mero piacere estetico ma anche sul pensiero?”

“ppure ancora oggi l’idea comune, sostenuta da buona parte della critica, naturalmente maschile, è che la storia dell’arte sia esclusivamente frutto di artisti virili, con l’esclusione e buona pace di metà del genere umano, quello femminile. Non basta che, solo limitandosi agli ultimi quattro secoli, brillino artiste di caratura assoluta, dalla grande pittrice Artemisia Gentileschi che accettò la tortura inquisitoria, nel Seicento, pur di sostenere l’accusa di stupro subito dal collega Agostino Tassi, al numero, veramente imponente, delle moderne. Allora ho pensato di creare un evento accettando provocatoriamente il titolo suggerito: Quota Rosa, appunto”.

Ecco allora che la Galleria Puntodue (l’altro promoter è Daniele Decia) accoglie la quota rosa, presentando una collettiva interamente al femminile. La rassegna comprende artiste diverse per generazione, nazionalità e formazione culturale, alcune già affermate, altre estremamente promettenti, ma tutte di alto profilo, forte identità, linguaggio appassionato e suggestivo, intelligenti e sensibili. “Donne vere – conclude la Anitoaie- accomunate, tramite la libera espressione, dall’affermare la propria indipendenza intellettuale da punti di vista spesso inediti per singolarità”. Saranno in mostra opere di Maria Bruni, Clorophilla, Roberta Colombo, Sabine Delafon, Hélène Foata, Meri Larghero, Agnieszka Lewsza, Arianna Lion, Clara Luiselli, Mirella Marini, Alice Marinoni, Ingrid Mijich, Vanna Nicolotti, Valeria Priano, Giada Pucci, Virginia Ryan, Gosia Turzeniecka, Cinzia Vola e Simona Weller.

La collettiva sarà visitabile, fino al 3 aprile, dal giovedì alla domenica dalle ore 16 e 30 alle ore 19 e 30 e su appuntamento (galleriapuntodue@gmail.com , o telefoni: 3466292285 e 3496013724). Ogni visitatore verrà omaggiato del volume “Donne, storie al femminile” (Fratelli Frilli Editori), raccolta di racconti selezionati dal noto scrittore e giallista Armando d’Amaro.