di Fabrizio Pinna – Incontro ieri in Regione sul progetto di ampliamento a carbone della centrale Tirreno Power di Vado-Quiliano. Seduti intorno al tavolo, il presidente Claudio Burlando, gli assessori regionali all’Ambiente Renata Briano e allo Sviluppo Economico Renzo Guccinelli, i sindaci di Vado Ligure Attilio Caviglia e di Quiliano Alberto Ferrando, i quali hanno ribadito le ragioni del loro “no” e la richiesta di una maggiore concreta attenzione alle valutazioni sull’impatto sanitario e ambientale dell’impianto sul territorio. Presenti ieri anche alcune associazioni, tra di esse Uniti per la Salute.

“L’incontro si è svolto in modo serio e pacato, nonostante l’estrema importanza e lo spessore dell’argomento. Le associazioni presenti hanno evidenziato, tra l’altro, il grave problema delle prescrizioni già dovute per il gruppo a turbogas (entrato in funzione ormai dal 2007) e la necessità, prima che sia presa alcuna decisione in merito al potenziamento, dell’esecuzione della VIS (Valutazione Impatto Sanitario) sul territorio così come chiesto con forza dai Sindaci di Vado e Quiliano a tutela difesa della salute dei cittadini. Il Presidente ha ribadito che decisioni nel merito saranno prese in sede di Giunta prima della conferenza dei servizi, tuttavia ha più volte sottolineato come debba essere rispettata la procedura per l’AIA (autorizzazione integrata ambientale) per l’adeguamento dei gruppi esistenti alle migliori tecnologie e che questa sia dovuta per legge”, spiega Uniti per la Salute.

Posizione ritenuta da molti ambigua e che ha inevitabilmente sollevato subito nel savonese numerose perplessità e critiche da parte del vario fronte del No, dalla SEL al MoVimento Savona 5 Stelle, dall’IdV al PdCI, fino all’ex assessore regionale all’Ambiente Franco Zunino che con la Fds e Rifondazione ha chiesto maggiore coerenza alla Regione Liguria e di respingere “con chiarezza ogni ipotesi di ampliamento, esigendo al contempo il completo rispetto delle normative europee e nazionali vigenti”. Sostanzialmente favorevole rimane invece la Provincia di Savona.

La partita, insomma, rimane ancora aperta e forse già tra qualche giorno potrebbero esserci nuovi sviluppi. “Da parte nostra”, puntualizza l’associazione Uniti per la Salute da sempre contraria anch’essa all’ampliamento della centrale con nuovi gruppi alimentati a carbone, “nel merito della conferenza dei servizi prevista per il 15 marzo prossimo [a Roma], abbiamo dato comunicazione che sono in corso di notifica alcune diffide: la prima per tutti i convocati alla conferenza, la seconda per il responsabile del procedimento e la terza per la Giunta Regionale nella persona del Presidente, riassumendo quegli elementi che giuridicamente ci paiono contrari alla legge e all’interesse pubblico e che, a nostro parere, non tengono nel giusto conto la salute dei cittadini”. “Con questi atti formali – conclude l’associazione – si è voluto richiamare ciascun destinatario alle proprie responsabilità, connesse al ruolo, in tema di rispetto delle leggi e di difesa della salute pubblica”.