È  stata presentata oggi  la proposta di legge “Istituzione di una piattaforma informatica per la realizzazione e l’adozione di libri di testo elettronici”. Alla conferenza stampa erano presenti, oltre ai primi firmatari, Roberta Gasco, Gino Garibaldi e Marco Scajola, il capo della segreteria tecnica del ministero della pubblica istruzione Gianni Boccheri: l’europarlamentare del Pdl, Lara Comi, Gianfranco Esposito, uno dei “contributori” di Wikepedia e i consiglieri del Pdl Matteo Rosso, capogruppo, Luigi Morgillo, Alessio Saso, Raffaella Della Bianca.

Obiettivo della legge è garantire agli studenti zaini più leggeri, più scelta didattica e, soprattutto, minori spese per le famiglie che già devono confrontarsi con una pesante crisi economica. Uno scopo ambizioso, ma realizzabile a costi molto bassi dalla Regione Liguria. E il tecnico del ministero Gianni Boccheri assicura che rientra a pieno titolo nel piano nazionale varato dal ministero della Pubblica istruzione che prevede l’adozione obbligatoria da parte delle scuole già a partire dal prossimo anno scolastico 2011 – 2012 dei libri disponibili in formato elettronico o misto. Anche l’europarlamentare del Pdl, Lara Comi ha garantito il suo impegno a sollecitare, attraverso interrogazioni al parlamento europeo, l’adozione di libri di testo per i 27 paesi membri realizzabili in formato elettronico e quindi facilmente traducibili.

«Questa proposta di legge, se accolta, farebbe della Regione Liguria la prima in Italia a consentire agli studenti di studiare su libri elettronici», ha detto Roberta Gasco, firmataria della legge che precisa: «Già nel 2007 avevo presentato un progetto di legge, allora era considerato rivoluzionario, e che venne parzialmente recepito nel piano regionale della formazione. Oggi, quella che quattro anni fa sembrava difficilmente realizzabile, è una proposta concreta: i libri elettronici si diffondono e rappresentano uno strumento innovativo fondamentale. Abbiamo modificato la legge, semplificandola ulteriormente. Ci auguriamo che la Regione questa volta sia più coraggiosa».

Un appello, dunque, alla maggioranza affinché non rigetti la proposta, ma che la accolga e lavori per trasformarla in legge in tempi brevi. «La legge consentirebbe un bel risparmio alle famiglie. «Basti pensare – aggiunge Marco Scajola – che nelle voci di spesa a carico delle famiglie per quanto riguarda il materiale scolastico la percentuale per l’acquisto dei libri, sul costo totale rappresenta il 3,3% alle scuole elementari, il 58,8% alle medie mentre alle superiori è del 57,6%. Se a questo si aggiunge il costo per l’acquisto di dizionari che per le medie è del 9,7% mentre per le superiori è dell’11,7% si capisce chiaramente quanto questa proposta possa portare ad un risparmio effettivo alle famiglie». Gino Garibaldi ha poi rimarcato: «Grazie a questa legge i ragazzi potranno avere a disposizione un numero più elevato di testi didattici. Dobbiamo fare tutto il possibile per aiutare i ragazzi a crescere bene, a sviluppare il loro bagaglio culturale, cercando nel contempo di ridurre il più possibile le spese a carico delle famiglie, alle prese con una grave crisi». A tal proposito Garibaldi ha sottolineato che il Pdl si è fatto promotore di iniziative e proposte di legge a favore dei giovani: « questa legge ha diversi aspetti positivi tra i quali quello di far si che i ragazzi possano avere zaini più leggeri e possano usufruire fin da giovanissimi dei benefici che internet e lo sviluppo degli strumenti informatici mettono loro a disposizione».

Gianfranco Esposito ha sottolineato che già oggi su internet è possibile reperire testi scolastici di ogni genere e tutti i principali classici della letteratura: «L’importante è creare una piattaforma dove questo materiale possa essere ordinato certificato e opportunamente consultabile».

Anche il tecnico del ministero Gianni Boccheri ha ricordato che il programma di informatizzazione della scuola italiana sta andando avanti e che nel nostro paese sono già state installate 25.225 lavagne multimediali interattive utilizzate da almeno 500 mila studenti: «Vogliamo creare un nuovo ambiente di apprendimento – ha detto – la classe 2.0, cambiando la concezione di scuola. I contributi a livello regionale sono molto importanti» .