LETTERE – I promotori del coordinamento spontaneo genitori scuole Albenga informa che giovedì 10/03/2011 si è tenuto un incontro su invito del Preside Berruti per dare spiegazioni definitive sul trasferimento dei ragazzi dalla Alighieri alla Mameli dopo la disfatta della serata al Teatro Ambra. Il colloquio ha evidenziato l’assoluta intenzione al trasferimento,nonostante tutto e tutti,sottolineando l’assoluta difficoltà di gestione del plesso diviso in cinque scuole da parte del Preside e da lui stesso palesata. Innegabile problema legato alla professione del preside, che deve fare i conti con risorse economiche esigue per un diffuso disinteresse della scuola pubblica a livello nazionale. Abbiamo anche capito che la Presidenza parla un’altra lingua ed è assolutamente refrattaria ad una quantità di questioni oggettive che si vengono a perdere con la cancellazione della Alighieri. Tutta la loquace gentilezza che il preside ha avuto per esporre i “grandiosi” vantaggi del trasferimento si trasformava in educato silenzio quanto lontano ascolto alle obiezioni, come se si parlasse di un onirica scuola,e tutto questo accadeva nell’Aula Magna dedicata al Preside Rossi.

Discorsi come prossimità scolastica, presidio del territorio con tutti i livelli della scuola dell’obbligo in un’area non facile come quella del centro storico,divisione del carico dell’insegnamento di quel tema tanto caro a tutti che è la legalità, confondere spazi e vivibilità, con i tecnici “agibilità” e “abitabilità”, diventano mere evoluzioni intellettuali di pochi sciocchi idealisti e non la necessità di una comunità.

In questo progetto vengono solo considerate le costanti numeriche e non le variabili umane,anche se questo viene tacciato, speriamo in buona fede,come sentimentalismo e se si domanda perché queste situazioni devono crollare addosso all’utenza sappiamo di aver fatto retorica, sapendo esattamente che ci verrà risposto che con fondi ridotti al lumicino per colpa della crisi non si riesce a far di meglio.

Poco importa se poi ci vengono fatti mille piccoli esempi di risparmio eroico che portano ad un plauso momentaneo,ma non spostano di una virgola il problema. Perché se il nocciolo fosse questo saremmo assolutamente contenti di contribuire all’acquisto di risme di carta, toner e gessetti. Ma sicuramente il problema non è solo questo,almeno che,e si conceda la battuta, non si venga a scoprire che i professori della Alighieri siano i più assidui e compulsivi consumatori di cancelleria nella Provincia di Savona e quindi hanno bisogno di un controllo (!).

Argomentazioni strumentali come la “guerra” a un’altra scuola non trovano riscontro nelle nostre ragioni, c’è invece la percezione di un’idea strisciante che i problemi della scuola di Albenga si risolvano con l’eliminazione definitiva della Dante Alighieri. Se volessimo la provocazione ci chiederemmo perché noi e non Leca, Ceriale, Ortovero, o la stessa Mameli? Ma non vogliamo buttare nessuno giù dalla torre e ci possiamo ragionare su, tutti quanti. Abbiamo sentito parlare molte volte della difficoltà dovute all’assurdo plesso “mari e monti” nel quale i nostri figli si formano e crescono, ma non si risolve nulla riducendo le scuole da cinque a quattro perché una carenza di supervisione contemporanea ci sarebbe lo stesso.

Troviamo, invece, la palese sconfitta della gestione territoriale delle nostre scuole medie, dove ci sono sedi con numeri d’iscritti e utenza superiori alla sede centrale che è la Mameli, scuole che hanno l’impossibilità strutturale di ospitarli tutti (Leca) e con la speranza che qualcuno porti i propri figli fino a Ceriale. Buffo che una cittadina come Albenga,che potrebbe addirittura pretendere di essere un capoluogo di provincia abbia problemi da piccola scuola di montagna con scarsa utenza. Nascono per forza i dubbi che qualcosa non funzioni.

C’è troppa fretta! E le idee precipitose non portano nulla di buono e il progetto di ristrutturazione lo prova. Perché se trasferimento deve essere che almeno lo si programmi nel modo idoneo. Ma quanti insegnanti hanno partecipato alle riunioni tecniche o sono stati interpellati su questioni legate alla didattica in una struttura così come è stata proposta? Perché dobbiamo, o bisogna dire, dovete continuare a infondere ai nostri ragazzi la cultura dell’emergenza e non quella della programmazione? Noi diamo forma agli edifici e gli edifici formano noi, diceva Winston Churchill, un signore che non risulta abbia figli alla Dante Alighieri.

Che il Preside e l’Amministrazione comunale si prendano le loro responsabilità oggettive e morali e che i genitori traggano le loro conclusioni.

* Coordinamento spontaneo genitori scuole Albenga