Savona, Marson: TPL nuovamente penalizzata dalla Regione

“La notizia delle dimissioni di Bruno Sessarego, Presidente di AMT Genova, manager a cui desideriamo esprimere il nostro attestato di personale stima e di solidarietà – ha dichiarato l’Assessore ai Trasporti e alla Logistica della Provincia di Savona Paolo Marson – costituisce l’ennesimo segnale di forte preoccupazione per i criteri con i quali viene gestito il tema del trasporto pubblico di persone nella nostra regione. Il fatto che una persona serie e professionalmente stimata come Bruno Sessarego sia stato costretto a rassegnare le proprie dimissioni, significa che il management di AMT Genova non ritiene di essere posto in condizione di affrontare il problema del risanamento di quest’azienda, la cui inefficienza e il cui disequilibrio economico sono – e va segnalato con fermezza – all’origine dell’intera questione del Trasporto pubblico di persone nella nostra regione”.

“Occorre porre con chiarezza (e se occorre anche con durezza) – ha ribadito l’Assessore Palo Marson – all’evidenza che il problema della gestione delle risorse in materia di TPL non può essere seriamente affrontato se non si accetta di porre mano alla ristrutturazione e al risanamento dell’azienda che, da sola, assorbe la maggioranza delle risorse destinate a questo fondamentale servizio. Questo processo è già stato compiuto – ha proseguito l’Assessore – nella provincia di Savona e di ciò si deve dare doveroso atto ed è necessario trovi opportuno riconoscimento nelle scelte della Regione Liguria sulla ripartizione delle risorse di settore e doveroso riscontro in una rigorosa e draconiana politica di gestione di AMT Genova”.

“L’attuale politica regionale, al contrario, non è ispirata all’ottemperanza di questo doveroso impegno, ma si caratterizza per operazioni di mera alchimia contabile sulle risorse disponibili il cui unico obiettivo – come nel caso della recente paventata sottrazione delle risorse a TPL – è quello di orientare le disponibilità finanziarie alla copertura delle inefficienze delle imprese che sono meno virtuose. Appare incredibile, ad esempio, che la Regione Liguria paventi – come si desume da recenti notizie di stampa – la sottrazione a TPL di risorse che questa società aveva programmato di destinare al potenziamento della dotazione di mezzi per i disabili, evitando di consumarli in investimenti notoriamente senza ritorno e deficitari (tipo quelli sulla bigliettazione elettronica). Il tutto soprattutto al fine di spostare queste risorse su interventi straordinari a copertura delle inefficienze delle altre imprese di trasporto, che queste risorse hanno già utilizzato e dissipato senza ritorni di oggettivo rilievo qualitativo”, ha concluso Marson.