di Mary Caridi – A pensar male a volte ci si piglia, ma il dubbio potrebbe nascere nelle menti dei sospettosi per professione. Tutto potrebbe essere regolarissimo e chiaro come la luce del sole. La storia. Tutto era pronto per la gara d’appalto della gestione della raccolta rifiuti del comune di Albenga. Una gara milionaria, più di quattro milioni di euro all’anno per 5 anni, un grosso business,  l’affidamento del servizio di raccolta rifiuti che il comune di Albenga gestisce insieme  Alla Green holding, proprietaria del 28% di Eco Albenga  (per il 52% in mano al Comune),   quando a pochi giorni dall’apertura delle buste viene   revocato il contratto per sospette infiltrazioni mafiose del socio privato Green Holding, praticamente lasciando a secco Ecoalbenga che a questo punto è a terra.

Il Sindaco Rosy Guarnieri deve avere avuto dei sospetti, ma ci si chiede  se la mancanza di certificato antimafia dell’amministratore delegato di Green Holding sia un fatto del 2011 o un escamotage, per arrivare dove da tempo si vocifera lei voglia arrivare: ad affidare – in questo caso per ragioni di urgenza, addirittura senza gara –  il ciclo del servizio dei rifiuti a Servizi Ambientali di Borghetto, gli stessi per  cui la Guarnieri sta conducendo un’autentica battaglia contro il depuratore di Albenga a Villanova d’Albenga, sempre in favore di Servizi Ambientali di Borghetto, scelta così palese che fa sorgere spontaneamente la domanda del perché tanto zelo verso i nostri vicini borghettini.

Che ci sia qualcosa che non quadra è da verificare, ma non è certo una novità quella dei problemi giudiziari di Giuseppe Grossi, informazione che il Sindaco non poteva non conoscere,  anche prima di indire la gara d’appalto. Scindere il contratto con il socio privato è di per sé  legittimo, di fronte a notizie gravi di presunte infiltrazioni mafiose, se queste sono accertate da una realtà processuale e sentenze e non, come ovvio, per sentito dire; ma è chiaro che l’occasione dell’affidamento a Servizi Ambientali da parte del Sindaco è quantomeno un’occasione fortunata per la Servizi Ambientali che si sbarazzerebbe in un colpo solo dei concorrenti, che con un affidamento per 18 mesi della gestione della raccolta rifiuti metterebbe in tasca una bella posizione di vantaggio per la futura gara e dunque va assolutamente fatta chiarezza.

L’informativa della Prefettura cosa dice? Queste informazioni sono di grande importanza, anche perchè PDL e Lega che fanno parte della maggioranza in comune, sono gli stessi partiti che proclamano un giorno si e uno no il garantismo, la colpevolezza dopo i tre gradi di giudizio, al punto che Verdini &company, sono  al loro  posto, nonostante i  guai giudiziari. Se la Green Holding non fosse in regola con il certificato anitimafia, ma i termini non erano ancora scaduti,  e poiché la gara era ancora aperta e in scadenza al 23 marzo, non si sarebbe potuto/dovuto attendere che arrivassero le altre possibili offerte? Esistono altre aziende in Liguria che si occupano della raccolta dei rifiuti, come Aimeri di Biancamano per fare un  esempio vicino a noi (Alassio), e non è detto sapere se avrebbe o no partecipato alla gara, della quale non è noto o diffusa la notizia, se allo stato fossero giunte o meno delle offerte. Poichè Green Holding è un colosso che opera anche tramite le sue consociate in tutta Italia e all’estero, dopo questo precedente di Albenga, sarà chiamato a rispondere a un domino di disdette? Che fine faranno i lavoratori di  Ecoalbenga? Tante sono le domande e tutti attendono maggior chiarezza e risposte chiare. Nel frattempo Borghetto  ringrazia.

* A modo mio: la rubrica Corsara di Mary Caridi