Dal 27 marzo al 15 maggio l’Oratorio de’ Disciplinanti del Complesso monumentale di Santa Caterina in Finalborgo (Savona) ospiterà una mostra di Sergio Sarri, artista torinese che ha fatto del rapporto uomo-macchina la tematica centrale delle sue opere. Una tematica che Sarri ha messo a fuoco dopo un viaggio negli Stati Uniti effettuato nel 1965, muovendosi in un orizzonte di imagerie macchinistica e meccanicistica.

La mostra che l’artista presenta a Finalborgo è promossa dall’Assessorato alla cultura e al turismo del Comune di Finale Ligure e si intitola “I Simulacri”.

Si legge nella presentazione di Armando d’Amaro: “La quasi totalità degli esseri umani abita oggi in ambienti anche del tutto artificiali (le città), in microclimi regolati secondo le proprie esigenze, e agisce ben al di là della portata “naturale” del proprio corpo e della propria voce, anche a decine di migliaia di chilometri di distanza, grazie a macchine che permettono il trasporto e la comunicazione.

La fantascienza, precorrendo i tempi e spingendo lo sguardo nel futuro della ricerca, parla da decenni di cyborg, individui provvisti di protesi elettroniche o di organi sintetici. Sono personaggi inquietanti, in cui le capacità dell’individuo risultano incrementate a un punto tale che non vi riconosciamo più quelle caratteristiche di “umanità” che, per quanto largamente imprecisate, connotano la nostra identità di specie. Da qui il ciclo dell’ “inumano” che Sarri ha realizzato negli anni Ottanta.

Sarà bionico il nostro futuro? Ci sarà un post-umano dopo il post-moderno? Le macchine diventeranno parte dell’uomo, oppure dovremmo chiederci addirittura quanta parte di noi sarà sintetica: chip, batterie, circuiti collegati ai neuroni, organi cresciuti in laboratorio, arti metallici più versatili e potenti delle membra umane?

Da sempre Sarri rappresenta una realtà altra, referente a quella vera, ma che spiazza continuamente il nostro metro di giudizio. Le sue macchine e, negli ultimi tempi, tutto ciò che rappresenta è artificiale, immagini di immagini, un simulacro, appunto”.

La mostra sarà inaugurata domenica 27 marzo alle 17 e sarà visitabile fino al 15 maggio dalle 15 alle 19 (chiuso il martedì, ingresso libero).