Cerimonia di consegna della settima edizione del premio “Una vita per Finale”, attribuito a chi ha dedicato o dedica tempo ed impegno alla città, lunedì 28 marzo, alle ore 11, nella sala consiliare del Comune. Il premio sarà consegnato ad Alessandro Grillo per la sua pioneristica attività di arrampicatore nel Finalese, che ha sostanzialmente aperto la via degli sport outdoor nel territorio.

Prima di quegli anni la frequentazione dell’entroterra era limitata a marginali attività e solo l’inizio del fenomeno climbing ne ha permesso lo sviluppo attuale. Grazie ad Alessandro Grillo, e ad altri monumenti dell’alpinismo – Gianni Calcagno, Patrick Berhault ed il finalese Olinto Simonetti –  accanto al climbing hanno successivamente trovato spazio mille altre discipline, da ultimo l’avvincente Archeotrekking,  che hanno fatto diventare Finale una delle più importanti mete internazionali degli sport outdoor.

Alessandro Grillo ha fatto conoscere le rocce del Finale in Italia ed all’estero, pubblicando una delle prime guide alpinistiche, scrivendo numerosi articoli su giornali e riviste specializzate. Ha girato filmati per la RAI. Il film “L’arrampicata che viene dal mare” ha ottenuto nel 1995 il premio Folco Quilici. Numerose sono le multivisioni sul finalese, le conferenze e gli audiovisivi sul tema dell’arrampicata, tenute in Italia e all’estero. E’ in stesura un libro autobiografico, accompagnato da un originale multivision, che racconta gli anni “ruggenti” della scoperta dell’arrampicata nel finalese, dal 1968 agli anni ’90, e alcuni degli episodi più significativi di una vita di avventure.

Le precedenti edizioni del premio sono state assegnate a: Antonio Parodi, per l’opera di volontariato prestata per la pulizia e la manutenzione di spiagge libere e sentieri del territorio comunale; Luigi Ferraro, che ha ricoperto importanti incarichi pubblici e si è occupato della stesura della relazione storica che ha accompagnato la deliberazione per il conferimento del titolo di “Città” a Finale Ligure;  Padre Enrico Ruffino Vernazza,  per l’opera prestata presso i poveri, i malati e le famiglie; Liana Perissuti Firpo, per l’opera svolta nell’ambito delle associazioni Centro Storico del Finale e I Vegi du Burgu; Oscar Giuggiola, direttore del Civico Museo del Finale dal 1977 al 2000; Anna Scosceria, presidente della Caritas di Finalpia.

Alessandro Grillo – Nato a Genova nel 1940, risiede a Orco Feglino. E’ laureato in Chimica pura, specializzato in Chimica clinica ed è uno studioso della Scienza dell’alimentazione. È titolare e presidente del Laboratorio Albaro Srl, importante centro genovese di diagnostica clinica, che gestisce da 37 anni. Ha iniziato ad arrampicare a 13 anni, animato da una vera passione. Il terreno di arrampicata è il più vario, dagli argini del torrente Chiaravagna, di Sestri Ponente, dove è nato, alle rocce calcaree del Monte Gazzo, allora non ancora distrutto dalle cave.

In assenza di compagni di cordata, svolge una attività prettamente solitaria, scoprendo via via le rocce della Baiarda, del Pennone e gli altri pochi sassi attorno a Genova. Conosce le Marittime, salendo le principali vette per le vie normali. A 16 anni il Corno Stella e la domenica dopo il Cervino. Segue un periodo di scalate classiche sulle Alpi e in Dolomiti,

Nel 1968 viene a conoscenza delle rocce del Finalese , che esplora, scala e valorizza assieme a Gianni Calcagno, il grande alpinista genovese scomparso nel 1992 sulle montagne dell’Alaska, suo amico e maestro. Con Gianni sono molte le scalate in Marittime, con nuove vie, sul Monte Bianco e in Dolomiti.

Nel ‘79 l’incontro a Nizza con Patrick Berhault. Nasce una profonda e fraterna amicizia che si protrarrà sino alla fatale caduta di Berhault del 28 aprile 2004. Patrick gli fa conoscere il nuovo mondo dell’arrampicata e i sacri luoghi delle più famose falesie francesi, ma il terreno di gioco diviene soprattutto la roccia del finale e del sud della Francia. Assieme vanno all’Alpamayo e all’Aconcagua.

Ha scalato montagne in molte parti del Mondo: Himalaya, Ande ed Africa. Particolare attenzione ha rivolto e tuttora rivolge alle amatissime Alpi Marittime, ove ha realizzato molte prime ascensioni, alcune delle quali sono in seguito divenute arrampicate classiche.

Attualmente è impegnato nello sviluppo dell’arrampica in Sardegna, dove ha aperto e apre moltissimi itinerari. Sono oltre 500 le vie aperte in 56 anni di attività. Ha fatto conoscere le rocce del Finale in Italia ed all’estero, pubblicando una delle prime guide alpinistiche, scrivendo numerosi articoli su giornali e riviste specializzate.

Ha girato filmati per la RAI. Il film “ L’arrampicata che viene dal mare” ha ottenuto nel 1995 il premio Folco Quilici. Numerose sono le multivisioni sul finalese, le conferenze e gli audiovisivi sul tema dell’arrampicata, tenute in Italia e all’estero.

E’ in stesura un libro autobiografico, accompagnato da un originale multivision, che racconta gli anni “ruggenti” della scoperta dell’arrampicata nel finalese, dal 1968 agli anni ’90, e alcuni degli episodi più significativi di una vita di avventure.

Ha viaggiato per oltre venti anni nei deserti dell’Algeria, Niger, Libia,Tchad e Mali e della Mongolia. Ha portato aiuti umanitari, sanitari, strumenti e medicinali in Mission, Ospedali e Lebbrosari del Benin e della Costa D’Avorio.