Donne islamiche e anche no

di Sandra Berriolo – Bella conferenza sabato pomeriggio alla sala San Carlo di Albenga. Lo Zonta Club di Albenga-Alassio ha invitato Farian Sabahi, storica, giornalista, scrittrice, per l’argomento “Donne musulmane, tradizione e modernità”. Della sua relazione, esposta in modo semplice e comprensibile, seppur non semplicistico, come solo un bravo divulgatore sa fare, voglio riportare solo qualche nota che faccia riflettere. La dottoressa diceva che il mondo musulmano è pieno di contraddizioni e di paradossi, come quello cristiano. Non si può parlare di una sola categoria di persone perché ogni Paese, lei è iraniana ad esempio, presenta una miriade di gruppi etnici a volte con abitudini molto diverse.

E tra Paesi differenti ci possono riscontrare notevoli differenze nell’interpretazione del dogma religioso. Ci ha raccontato qualche episodio. Lei stessa ha conosciuto in una sala d’aspetto di un aeroporto una bella ragazza in divisa, con una bella treccia nera in vista: era una delle tre donne pilota della flotta aerea pakistana, Paese fortemente religioso. Quella donna pilota, sbarcando da un volo in Arabia Saudita è stata fermata e ha avuto problemi perché non avrebbe potuto circolare senza un accompagnatore maschio. Per quell’episodio si è rischiato l’incidente diplomatico tra le due Nazioni e da allora nessuna donna pilota porta un aereo in Arabia.

La giornalista ha poi citato l’esempio di una sua amica iraniana che guida auto da rally. Ovviamente è la figlia di un ricco uomo d’affari che si occupa appunto di auto e che è felice che lei segua questa sua indole un po’ mascolina. La madre della ragazza invece continua a dirle che, dato che ormai è sulla trentina, dovrebbe pensare ad accasarsi e a trovare un marito che la mantenga.

Un altro episodio simpatico che ha portato la dottoressa è questo. Per il capodanno iraniano, il 21 marzo, si son ritrovate a casa sua sia la moglie di un tessitore di tappeti, con l’abito d’ordinanza delle donne musulmane, e una principessa saudita in completo pantaloni rosso, corredata di tutti gli accessori firmati e messimpiega di taglio corto.

La cultura e le possibilità economiche fanno la differenza anche nel mondo musulmano, quindi, ribaltando addirittura le nostre credenze nei loro confronti. In Iran sono molte più le donne acculturate e laureate rispetto agli uomini; i movimenti femminili sono attivissimi mentre noi pensiamo che siano tutte a casa a girare il fuso.

Incontri come questo dovrebbero essere organizzati più frequentemente per aiutarci a comprendere meglio il mondo musulmano. Inutile indignarci sentendo che gli americani pensano che noi siamo tutti mafiosi, se poi anche noi cadiamo nello stesso errore con altri popoli. Il padre della stessa signora Farian, arrivato in italia a 21 anni, laureato e imprenditore, sposato con una piemontese, per anni presidente del Rotary, è sempre stato chiamato dall’associazione “il nostro socio immigrato”.

(Per informazioni sulla dott.a Sabahi e i suoi scritti: http://www.fariansabahi.com/)

* La Nonna del Corsaro Nero: la rubrica Corsara di Sandra Berriolo

7 Commenti

  1. @Robson,vedi ad Albenga quando si parla di Islam e nord Africa,a molti vengono i fumi alle orecchie!!

  2. Ecco, questa sarebbe stata una conferenza interessante, peccato che non sia stata adeguatamente pubblicizzata!

  3. Sandra di fatti ho detto solo su di un aspetto,che è elencato nell’articolo !!

  4. @Roonf…ma cosa c’entra questo discorso? e comunque lei ha confermato che : il nemico dell’integrazione è l’ignoranza. Sua sorella e l’altra signora infatti ignoranti non sono e comunque vengono DOPO le migliaia di italiani che, avendo avuto la sfiga di avere per primi l’idea di andare in America, l’hanno pagata cara nella maggioranza dei casi. Qualcuno invece è riuscito ad imporre la sua personalità (Le ricordo che Petrosino e La Guardia c’erano prima di un più recente sindaco di origine italiana)

  5. Mi spiace contraddire,su un aspetto,ma gli americani oggi han un pensiero ben diverso,rispetto 50anni fà,le migliori menti che escono dalle nostre università,quando possono se le accaparranoin America, a differenza che da noi, paga la meritocrazia,un esempio l’hò in famiglia,mia sorella è uscita dall’università con il massimo dei voti,ed ora è medico con il suo staff di imfermieri,al General Hospital di New York,ed ha solo 31 anni,come altro esempio una dottoressa Italiana che è a capo di una azienda Americana che produce fibre ottiche,premiata per aver risolto negli USA come installare le linee a basso costo facendo risparmiare milioni di Dollari,e pensare che in Italia nessuno la voleva assumere.Senza considerare che vi e stato un sindaco della grande mela di origini Italiane.Saluti

  6. Mi dispiace molto aver perso l’incontro.
    In ogni caso io concordo DA SEMPRE col filosofo fuori moda ( fuori moda per chi???) e da sempre penso che il vero nemico dell’integrazione sia l’ignoranza.
    Benvengano quindi iniziative come questa che avvicinano le persone.
    E brava, come sempre, Sandra.

  7. una TV pubblica degna di questo nome dovrebbe offrire alla Prof Sabahi una rubrica, come c’era quella del maestro Manzi quando eravamo bambini, in modo che possa liberarci da tanti pregiudizi e luoghi comuni su popoli che non conosciamo. ascoltandola mi è venuto in mente che forse aveva davvero ragione quel filosofo fuori moda che diceva che le vere differenze sono solo quelle di classe…

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