È stata presentata oggi, a Genova presso Palazzo San Giorgio, la quinta edizione di Slow Fish, manifestazione internazionale dedicata al mondo ittico e agli ecosistemi acquatici, che si terrà a Genova dal 27 al 30 maggio. All’incontro, introdotto da Luigi Merlo, presidente Autorità Portuale di Genova e da Paolo Odone, presidente Camera di Commercio di Genova, sono intervenuti Marisa Bacigalupo, di Fondazione Carige, Claudio Burlando, presidente Regione Liguria, Carlo Petrini, presidente Slow Food.

Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia, ha evidenziato: «Questa sarà la più importante edizione di Slow Fish, per i nuovi elementi, come la collaborazione con il Festival della Scienza di Genova grazie alla quale diversi incontri di approfondimento (Parlami di Mare) si terranno in prestigiose sedi del centro cittadino. Ma anche perché per la prima volta la Commissaria europea agli Affari marittimi e pesca, Maria Damanaki, parteciperà a Slow Fish, individuando nella nostra manifestazione elementi di coerenza con la sua politica. Fin dall’inizio Slow Fish non è stata solamente una fiera, ma un laboratorio di riflessione politica, culturale ed economica sui temi degli habitat acquatici. La scelta non è stata facile e il percorso lungo, ma oggi possiamo affermare che la manifestazione permette di riconoscere Genova come una delle capitali della pesca e non solo del Mediterraneo. Il paradosso è che nonostante questo ci confrontiamo con una riduzione delle risorse economiche di circa il 30%, ma speriamo nei prossimi mesi nel sostegno di altri soggetti sensibili a queste tematiche per offrire ai visitatori una manifestazione sempre più varia».

Marisa Bacigalupo, in rappresentanza del vicepresidente di Fondazione Carige, Pierluigi Vinai: «A partire dal 2009 la Fondazione ha lanciato un nuovo segmento dedicato ai progetti di sviluppo locale, tra cui Mareterra di Liguria, che prevede una serie di azioni che coinvolgono tutto il tessuto produttivo e le scuole della regione ».

Claudio Burlando, ricordando la nascita della collaborazione con Slow Food: «Abbiamo cominciato sette anni fa a confrontarci con Carlo Petrini creando un legame tra tutela del mare e della terra. Oggi Slow Food è radicata in tutto il territorio ligure dove registriamo il numero più alto in Italia di Orti in Condotta curati dalle scolaresche, i Presìdi continuano a crescere e abbiamo inaugurato due Mercati della Terra, quello di Cairo Montenotte e, lo scorso fine settimana, quello di Sarzana. La manifestazione non è solo un evento ormai consolidato, ma un momento di riflessione su noi stessi e sulle scelte di politica economica che ci hanno portato a dissipare le più importanti risorse. Slow Fish è una goccia nell’oceano, ma allo stesso tempo un segnale che insieme a tanti altri può contribuire a cambiare il corso degli eventi. La Liguria senza pescatori non avrebbe senso: la piccola pesca artigianale non è solamente un fattore culturale, ma una risorsa economica centrale. Anche per questo abbiamo deciso, nonostante le difficoltà dovute al periodo di crisi, di continuare a sostenere Slow Fish».

«È una magra consolazione – sottolinea Carlo Petrini ribadendo un concetto espresso da Silvio Greco, presidente del comitato scientifico di Slow Fish – sapere che avevamo già denunciato alla prima edizione della manifestazione lo stato in cui versano i nostri mari. È necessario cambiare i nostri paradigmi quando parliamo di cibo. Innanzitutto dobbiamo ridare valore al cibo e non considerarlo come una commodity, solo ed esclusivamente in base al prezzo del prodotto finito. Per far ciò dobbiamo riconoscere il contributo dei piccoli pescatori, vero presidio del mare, come sono i contadini per l’agricoltura. Questo ruolo deve essere anche riconosciuto dalla politica agricola: non è pensabile che l’80% dei contributi europei sia destinato al 20% dei produttori, perché si considera solo la quantità e non le esternalità positive, come il mantenimento della fertilità dei suoli e l’assetto idrogeologico». E concludendo il suo intervento ha lanciato un proposta: «A Slow Fish dobbiamo far si che la Commissaria europea Damanaki incontri i piccoli pescatori del Mediterraneo. Dall’altro lato del Mare Nostrum sta cambiando il mondo e noi dobbiamo lanciare ponti di pace e non alzare barriere. Genova con Slow Fish deve diventare il luogo di scambio economico e culturale che è sempre stato. Capofila di questo momento di confronto devono essere i piccoli pescatori del Mar Ligure e di Lampedusa».

A partire da oggi sul sito Slow Fish è disponibile il programma completo di Incontri con il PescAutore – Granai della Memoria, Laboratori e Teatri del Gusto (prenotabili on line), e delle conferenze di approfondimento dei Laboratori dell’acqua e Parlami di Mare. Nel sito ampio spazio è dedicato alla campagna internazionale Slow Fish, lanciata da Slow Food per informare i consumatori, valorizzare il pesce buono, pulito e giusto, e agevolare il confronto fra gli attori.

Slow Fish è organizzato da Regione Liguria, Slow Food e Mareterra di Liguria – Fondazione Carige con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Provincia di Genova, Comune di Genova, e il sostegno della Camera di Commercio di Genova.