Settimo appuntamento con la rassegna “Doc in Borgo”. Fatti, storie, racconti nei documentari” domenica 3 aprile all’Auditorium di Santa Caterina (ingresso libero). Alle 17 sarà proiettato “La paura” di Pippo Delbono, film girato interamente con il telefonino.

“La paura mostra le immagini catturate ”selvaggiamente” da Pippo Delbono, artista italiano conosciuto soprattutto per i suoi lavori teatrali. – si legge nelle note di regia – Le varie sequenze del lungometraggio, caratterizzate dalla sgranatura tipica di queste cineprese in miniatura, danno vita ad una graffiante poesia. E così si instaura un dialogo tra la pancia prominente dell’artista e quell’assurdo programma televisivo italiano che parla di obesità infantile e in cui un dottore, anch’egli obeso, invita i bambini a fare attività fisica. Ma questo diario d’immagini non contiene soltanto episodi divertenti; è anche una testimonianza dello stato generale in cui verte la penisola italiana (Roma in particolare) e la sua cultura politica, sempre pronta a stigmatizzare i Rom e gli stranieri.

Pippo Delbono infatti scende in campo, recandosi a Milano per assistere al funerale del giovane africano ucciso il 14 settembre 2008 dai proprietari di un negozio, padre e figlio, per aver rubato un pacchetto di biscotti. L’artista registra per non dimenticare. Registra senza pietà questo momento tragico, conseguenza di un momento di razzismo ordinario. Un carabiniere lo avvicina alla fine della cerimonia e gli chiede di non gettare olio sul fuoco. Altri momenti di vergogna: la lettura delle frasi xenofobe e offensive scritte su un muro o l’incredibile numero di persone che vivono per strada. Oscillando tra il serio e il faceto, Pippo Delbono col suo cellulare mette a nudo anche la società dello spettacolo. Come i volti inquadrati in primo piano, così il mondo è rappresentato senza abbellimenti né artifici. Perché la materia prima del film è la verità, la realtà tangibile e dimostrabile, catturata e montata dall’artista, il quale riesce a trasformare in strumento di liberazione quell’oggetto che ognuno di noi ha in tasca”.

Al termine della proiezione sarà offerto ai presenti un aperitivo in collaborazione con la Bottega del Mondo-Commercio Equo e Solidale. La rassegna Doc in Borgo è organizzata dall’Assessorato alla cultura del Comune di Finale Ligure e dalla Biblioteca Mediateca Finalese ed è curata dal regista Teo De Luigi.

PIPPO DELBONO – Nato a Varazze nel 1959, Pippo Delbono frequenta ancora liceale, la scuola di teatro di Savona, dove conosce l’attore argentino Pepe Robledo, arrivato in Italia per scappare dalla dittatura. Agli inizi degli anni Ottanta si trasferisce in Danimarca, dove si unisce al gruppo Farfa, diretto dall’attrice Iben Nagel Rasmussen, e si specializza nelle tecniche dell’attore danzatore dell’Oriente. Tornato in Italia, comincia a lavorare al suo primo spettacolo teatrale “Il tempo degli assassini” (1987) che porta non solo in Italia, ma anche in molti carceri e villaggi del Sud America. In quegli anni conosce la coreografa e ballerina Pina Bausch, che lo invita a partecipare a uno degli spettacoli del suo Wuppertaler Tanztheater.

Nel 1989, Delbono è di nuovo a lavoro come autore teatrale e firma “Morire di musica”, seguita nel 1990 da “Il muro” e nel 1992 da “Enrico V” di William Shakespeare. Nel 1995, mette in scena “La rabbia” dedicato a Pier Paolo Pasolini, seguito da “Barboni” che nel 1997 gli fa vincere il premio speciale Ubu “per una ricerca condotta tra arte e vita”, ricevendo anche il premio della critica nel 1998. A questi successi sul palcoscenico, si aggiungono “Itaca” ed “Her bijit”, che sarà poi ripresa dai registi Francesco Cabras e Alberto Molinari.

I documentari – Nel 1998 porta a teatro “Guerra”, seguito da “Esodo”. Con il documentario Guerra (2003), ispirato all’omonima piece teatrale, vince il David di Donatello per il miglior documentario. Verranno di seguito altri spettacoli teatrali: “Il silenzio” (2000), “Gente di plastica” (2002), “Urlo” (2004) e “Obra Maestra” (2007). Nel 2006 torna a tenere una cinepresa in mano e firma un film autobiografico: Grido (2006). Nel 2009 recita, diretto da Luca Guadagnino, in Io sono l’amore (2009) con Tilda Swinton, Marisa Berenson, Alba Rohrwacher, Diane Fleri e Edoardo Gabbriellini.