Nessun CIE, centro di identificazione ed espulsione, è previsto in Liguria, al momento. Lo ha ribadito questa mattina, a margine del consiglio regionale l’assessore alle politiche sociali e coordinatrice delle regioni nell’ambito della Conferenza Stato regioni, Lorena Rambaudi dopo l’incontro di ieri a Roma. “Ieri nel corso dell’incontro a Roma con il Ministro Maroni – ha spiegato Rambaudi – si è capito chiaramente che si vuole distinguere tra il piano profughi , concordato con le Regioni e gli Enti locali, e l’eventuale possibilità di realizzare nuovi Cie che non verranno però costruiti in Liguria. I nuovi siti individuati dal Ministero non riguardano infatti la nostra regione”. “È previsto solo un centro di accoglienza temporaneo a Ventimiglia – ha continuato Rambaudi – per offrire un minimo di assistenza ai tunisini che sono al confine e che cercano di andare in Francia”.

“Sul piano dell’accoglienza dei profughi – ha proseguito l’assessore alle politiche sociali – è stato indicato un numero massimo per ogni regione sulla base del numero degli abitanti, ad esclusione dell’Abruzzo. Per la Liguria si tratterebbe al massimo di 1400 persone”. A questo proposito la Regione Liguria si è già attivata attraverso un tavolo tecnico coordinato dallo stesso assessore Rambaudi che verrà replicato lunedì 4 aprile in territorio savonese, alla presenza anche della Provincia e dei Comuni dell’area. “Procediamo dunque con il nostro piano – conclude Rambaudi – anche se al momento i numeri dei rifugiati in generale sono molto bassi, circa 2000 a livello nazionale e poche decine in Liguria, che non richiederebbero misure così ampie”.