(Ancona, 5 aprile 2011) – Da tempo ANSO (Associazione Nazionale Stampa Online) sta riflettendo sulla necessità di confrontarsi, dibattere e capire come affrontare la questione del diritto all’oblio e alla privacy declinati secondo Internet e i nuovi media. La recente condanna del quotidiano online abruzzese PrimaDaNoi.it sottolinea l’attualità di questa riflessione e l’urgente bisogno di regolamentare in maniera chiara la materia, specialmente se applicata alla rete.

ANSO sostiene la posizione del proprio associato che non accetta la sentenza: non è possibile essere condannati da un giudice al pagamento di 5 mila euro e spese processuali, non perché l’articolo in questione sia stato scritto senza rispettare le norme del buon giornalismo – dato che nemmeno i ricorrenti hanno contestato il pezzo – ma per violazione della privacy. Soprattutto quando l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali si era in precedenza espressa diversamente, non rilevando alcuna violazione.

A fare le spese del vuoto normativo sulla disciplina di cronaca e privacy sono soprattutto i quotidiani online, perché il mezzo che si utilizza – la rete – è complesso e spesso nella gestione e nella ricerca delle informazioni, le testate online e i motori di ricerca vengono confusi. La vicenda di PrimaDaNoi.it ne è una prova e apre scenari nuovi: in ogni momento chiunque può richiedere la cancellazione di un articolo dall’archivio di un giornale. All’editore, che dopo questa sentenza rischia una multa, non resterà che adeguarsi.

Non si può permettere che la storia si ripeta – e sono diverse le segnalazioni arrivate ad ANSO – né che un editore debba essere costretto al ricorso, attendendo la pronuncia della Cassazione. Come ribadisce da anni ANSO, è necessaria la convocazione degli Stati generali dell’editoria per una riforma che regolamenti il settore, liberando ogni utente della rete da questo limbo. E da questo genere di sentenze. In attesa che qualcosa si muova a livello legislativo, ANSO si adopererà per creare un momento di incontro per tracciare il profilo della situazione italiana sul diritto all’oblio, privacy e diritto di cronaca.

* Qui la ricostruzione intera della vicenda fatta dall’editore di PrimaDaNoi.it e corredata dei documenti integrali (la sentenza del giudice e il parere del Garante della Privacy)