Alassio chi sarà il nuovo Sindaco? Giochi aperti, confusione, sgambetti e polemiche

di Mary Caridi –Le squadre degli aspiranti alla carica di Sindaco della città del muretto sono quasi completate. Tasselli che compongono i mosaici di un quadro che, però, sulla carta, non consegna ancora un super favorito. Per il numero dei candidati e delle liste in campo, ma soprattutto per via della presunta insofferenza del leghista Villani, che scalpita e che – a detta dei suoi sostenitori – vorrebbe affrancarsi dalla tutela melgratiana.  – Orgoglio e pregiudizio – . Luca Villani punterebbe molto sull’appoggio dei giovani alassini di centro destra e sul rinnovamento, ma si sentirebbe  stretto nella morsa a tenaglia che il votatissimo Sindaco uscente Marco Melgrati, ha cucito intorno a lui. Dal punto di vista di Melgrati è una morsa affettuosa per evitare che Villani non solo perda, ma disperda il patrimonio di voti che lui porta in dote.

La polemica strisciante potrebbe però costare cara al candidato Villani nel caso lui accarezzasse l’ illusione  di essere eletto senza il richiamo del nome di Melgrati, che da solo vale un’ipoteca sull’elezione di un Sindaco. Piaccia o no lui è il preferenziere d’assalto del centro destra, non candidarlo potrebbe essere un atto suicida.  Potrebbe però essere una mera mossa elettorale concordata tra i due che non sfocerebbe  nel disimpegno di Melgrati, ma  messa in atto per dare un’immagine meno dimessa del giovane Villani che appare un candidato di facciata, tanto che sulla carta stampata e sui giornali online la vera battaglia elettorale pare tra Avogadro e Melgrati che se le danno ogni dì , di santa ragione. In mezzo a questa guerriglia verbale gli altri candidati, Galtieri e Casella, si ritagliano spazi per esporre e parlare di programmi per Alassio.

L’ombra di Melgrati offusca Villani? Indubbiamente sì. Ricorda un po’ quello che accadde ad Albenga, quando la scomparsa di un Sindaco carismatico e forte come Viveri, creò un vuoto difficile da colmare. Le divisioni interne all’area di centro sinistra di allora costò la perdita del candidato Franco Vazio, delfino di Angioletto. Anche Melgrati, come Angioletto, è amato o detestato con la stessa intensità, ma senza questi nomi i poli di riferimento si sfaldano e si diluiscono in mille rivoli. Stessa situazione a Loano, dove Vaccarezza lascia e anche lì , potrebbe essere “liberi tutti”?

Su queste tensioni, vere o presunte che siano Roberto Avogadro e gli altri si sfregano le mani. Villani lo avrà messo in conto? I giovani lo voterebbero, ma ad Alassio la maggioranza dei cittadini non ha vent’anni e molti cittadini del centro destra sono conservatori, dunque puntano anche all’esperienza amministrativa di un candidato a Sindaco. Melgrati sarebbe per loro la garanzia della continuità nel cambiamento. La Lega a Ponente sta facendo l’en plein di candidati a Sindaco, la Guarnieri ad Albenga ed oggi Villani, anche per la debolezza del pdl che non esprime i suoi di candidati. Il puzzle è strettamente collegato al rimpasto degli assessorati in provincia e al rispetto degli accordi assunti tra i partiti. Fattori che incidono e che a nessuno lasciano le mani libere.

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