LETTERE – Gent. Redazione, a mezzo della presente esprimo una posizione circa il problema migratorio che a breve investirà la città di Savona. In questi giorni ho avuto modo di ascoltare diverse posizioni che non hanno espresso una soluzione concreta al problema. Nonostante l’appello delle più alte cariche dello Stato l’Europa sembra non volersi occupare della questione. È quindi assolutamente necessario che la politica locale prenda coscienza e attui una serie di provvedimenti. Il Sindaco Berruti, in piena linea col suo compagno D’Alema che auspica l’ingresso di 30 milioni di immigrati nei prossimi 15 anni in Europa, ha espresso entusiasmo. I maligni penserebbero che, vista la situazione del campo nomadi Fontanassa, esistano politici che non vedono l’ora di dar un caldo rifugio, acqua, luce e gas ai nuovi giunti. Il problema non sarebbe dunque far sì che possano introdursi nel tessuto sociale trovando un lavoro ma, completamente a carico del “cittadino-pantalone” che si trova a dover pagare, di tasca propria, il “buonismo” interessato altrui, ottenere nuovi voti. L’anima gentile e solidale dell’Assessore Lirosi ha, in tal senso, toccato le vette più auliche del sentimentalismo: “Sono savonesi come noi”. Onde evitare che arrivino nuovi savonesi “come noi” ma di “serie A”, ovverosia che risiedono qui a carico della comunità che lavora per loro, auspico fortemente che i signori amministratori vogliano fronteggiare l’emergenza partendo da un’incontestabile quanto vergognosa cifra: 100 milioni di debiti.

Temendo che siano abbastanza legati alle loro poltrone non ci sarebbe da esser stupiti del fatto che i compagni-amministratori non siano, in questi ultimi 5 anni, mai usciti dal Palazzo Civico. Segnalo dunque che esistono altri “savonesi di serie A” che girano allegramente per le vie del centro cittadino. Proporrei, a tal guisa, alla commissione toponomastica di rinominare Piazza del Popolo in Piazza “Serie A”. Del resto, si sa, le nostre concittadine sono entusiaste di girare sole per le vie la sera. È un tripudio di solidarietà, buone intenzioni e, soprattutto, entusiasmo!

Circa l’entusiasmo è da sperare altrettanto che la Fondazione Carisa De Mari possa nuovamente intervenire a favore del Comune indebitato. Credo non basteranno 50 mila euro. Agli amici della sinistra non resta che ringraziare il governo per i nuovi voti in arrivo e accusarlo perché, a fronte del colossale debito accumulato in decenni di “ottima” amministrazione, non riuscirà a coprire interamente i costi.  “Savona è cambiata in meglio e si vede” dicono dai loro manifesti. Non abbiate paura: “Ha da venì baffone”.

* Alessio Attilio – coordinatore MGP – Movimento Giovani Padani Savona