Tarots: i nudi di Alessio Delfino alla Festa dell'inquietudine 2011

In attesa di svelare il nome dell’Inquieto dell’anno, gli organizzatori della Festa dell’Inquietudine, che si terrà dal 27 al 29 maggio 2011 a Finale Ligure, annunciano l’iniziativa che farà da prologo all’evento: una mostra, curata dal critico Nicola Davide Angerame, dedicata alla nuova serie fotografica del giovane artista ligure Alessio Delfino, Tarots.

Nelle sue opere Delfino affronta un’interpretazione personale, usando il linguaggio del nudo d’arte, degli Arcani Maggiori del mazzo del Tarocco Marsigliese, commissionato nella prima metà del XV secolo dal duca di Milano Filippo Maria Visconti.

La serie è un work in progress che finora ha dato alla luce dieci Arcani, che saranno presentati in mostra all’Oratorio de’ Disciplinanti di Santa Caterina di Finalborgo, dal 21 maggio al 21 giugno 2011, nella loro dimensione monumentale originaria (180×150 cm), voluta dall’artista per esprimere la forza soggiogante che le carte operano sul destino degli uomini (ore 15-19, ingresso libero, chiuso il martedì).

Le opere provengono da alcune recenti mostre tenutesi a Torino e a Milano e a settembre saranno esposte in una nuova personale presso Kips Gallery a New York. Gli arcani finora realizzati da Delfino sono: l’Imperatrice, la Papessa, la Luna, la Morte, il Diavolo, gli Amanti, la Torre, la Giustizia, il Sole, la Stella.

La scelta operata dalla Direzione della Festa di invitare l’artista con il tema dei Tarocchi è pertinente al tema conduttore della quarta edizione: Inquietudine e Futuro. Come sarà, infatti, illustrato da Valerio Meattini, Ordinario di Filosofia Teoretica all’Università di Bari, nell’incontro che si terrà all’apertura della Festa, “da sempre il controllo del tempo permette di coltivare la speranza e controllare l’angoscia. Vedremo alcune modalità di ‘anticipazione’ del futuro a partire dall’antichità e poi ci soffermeremo sull’enigmatico mondo dei tarocchi e le potenzialità che ci offre di costruzione della personalità”.

“In un’epoca post-razionalista, – scrive il curatore della mostra, Nicola Davide Angerame – in cui la forza del simbolico tende ad essere appiattita da quella che Guy Debord definiva come società dello spettacolo, questo lavoro di Alessio Delfino ci ricorda che i Tarocchi affondano le proprie radici alle origini della nostra cultura, che sono mitologiche e simboliche, prima ancora che razionali e scientifiche”.

La statura di queste “donne” non rappresenta un esercizio di stile ma è una dichiarazione di sudditanza dell’essere umano nei confronti del destino e del maschile nei confronti del femminile. Il giovane artista ligure tratteggia in esse un universo femminile fuori dal tempo e immerso in un mondo di simboli, quello delle carte, che intende elevare dallo status di mero “gioco divinatorio” per rileggerle nel loro senso originario. I Tarocchi indicano che la vita e il destino degli uomini sono soggetti al potere del simbolico.

Alessio Delfino, 1976. Lavora tra Savona e Milano. L’approccio al mezzo fotografico avviene in giovanissima età. Dal 1996 lavora come fotografo, creativo e art director pubblicitario. Per Alessio Delfino la fotografia è un mezzo per creare immagini, come una volta era concesso solo alla pittura. Le immagini non copiano il mondo, sono la proiezione della coscienza dell’artista, senza tempo, e non riconducibili ad un luogo specifico. Espone i suoi lavori in gallerie, musei e spazi pubblici in Italia e all’estero.