di Claudio Almanzi – “Da uno sciopero delle gite è nato un nuovo interesse per il proprio territorio”. È questo, in estrema sintesi, il risultato ottenuto grazie allo sciopero dei viaggi di istruzione attuato a Loano dagli insegnanti delle locali scuole superiori.

“Lo sciopero dei viaggi di istruzione è stato un successo- dice Rosa Daros, docente della ragioneria loanese- Ad esempio ieri, avendo scelto di aderire allo sciopero sindacale, ci siamo orientati su una uscita didattica a livello locale, facendo una gita con i nostri allievi al Geoparco europeo del Monte Beigua”.

Una guida ambientale molto valida, Mauro Raco, ha così accompagnato allievi e docenti loanesi dalla stazione ferroviaria di Arenzano, attraverso il parco del Beigua, fino al Lago della Tina, una profonda marmitta dei giganti scavata dall’erosione millenaria delle acque del torrente – e ritorno. “I ragazzi si sono mostrati entusiasti – dice la professoressa Camilla Morotti dei geometri di Loano- a dimostrazione che non serve andare lontano, ma che è più importante far conoscere loro il proprio territorio perché imparino ad amarlo e difenderlo”.

Tornando al tema dello sciopero delle gite sentiamo il parere della professoressa Silvana Caprile: “ Mai così tante scuole si sono mobilitate, compatte, su tutto il territorio nazionale. L’adesione allo sciopero è stata del 35 per cento”.

Una mossa che ha fatto perdere al settore del turismo scolastico, a partire da settembre, più di cento milioni. Un successo inaspettato perché prodotto dalla scuola sola contro tutti: “Contro una riforma fatta di tagli –aggiunge Angelo Rossi – contro i mass media che hanno diffuso la notizia come se il problema dei docenti in sciopero fossero le diarie per le gite e non lo smantellamento della cultura”.

Per boicottare lo sciopero, che faceva così paura da essere sottaciuto da gran parte dell’informazione, a livello nazionale, il Governo ha anche proposto di condurre in gita gli studenti nei luoghi del Risorgimento. “Ma non sono state molte le scuole che vi hanno aderito- concludono i docenti loanesi – e lo sciopero invece è stato un vero successo. I ragazzi sono stati contenti di visitare il loro territorio, senza doversi sobbarcare lunghi viaggi”.