Grande serata jazz a Loano con Paolo Fresu e Ralph Towner

di Alfredo Sgarlato – È cominciata domenica sera al teatro Loanese la rassegna “Note in Libertà”, con un concerto davvero eccezionale. Il duo composto dal trombettista Paolo Fresu e dal polistrumentista Ralph Towner (ieri sera solo alla chitarra acustica, ma suona anche piano, tastiere percussioni e tromba) ha chiuso a Loano una tournèe internazionale che li ha portati in molte città inglesi, tedesche, sino ad Istanbul oltre che in tutta Italia.

Il repertorio del duo è tratto dal Cd “Chiaroscuro” ed è composto in gran parte da composizioni di Towner oltre a qualche standard. Inevitabile l’omaggio a Miles Davis con Blue in green e quello a Chet Baker con I fall in love too easily. Lo stile di Fresu, che alterna tromba e flicorno e ha usato la sordina in un solo brano, è certamente influenzato da quello di Davis, ma nei fraseggi più sospesi, dove ricerca note più alte, mi ha ricordato anche Ian Carr, trombettista inglese degli anni ’70. A parte qualche raro eco in questa serata Fresu non ha mai usato effetti elettronici, di cui altre volte fa grande uso.

Towner alterna la classica 6 corde con la chitarra baritono, ha uno stile fatto di suoni secchi, percussivi, molto staccati. Non ricorre mai a virtuosismi come fanno i suoi molti allievi: ricordiamo che Towner con gli Oregon, il gruppo da lui fondato nel 1970, hanno inventato praticamente un nuovo genere di musica, quel misto di folk, jazz e classico che è facile sentire da molti appannati imitatori. Suonando senza sezione ritmica la musica è molto d’atmosfera, i due prediligono tempi lenti. Ma non sono mai cerebrali o inutilmente virtuosistici e anche molti non appassionati di jazz che ho visto tra il pubblico sono conquistati.

La gran parte dei brani segue una stessa costruzione: introduzione di Towner, tema e assolo di Fresu, assolo del chitarrista, finale, tranne lo standard Beautiful Love che inizia col solo di Fresu al flicorno. Tra le composizioni di Ralph spiccano Summer ends, una bossa, e Chiaroscuro, spagnoleggiante. Nel brano conclusivo, basato su un ostinato di chitarra, Fresu ricorre nel finale alla respirazione circolare, tecnica che consente di continuare a suonare senza interruzioni, oggi molto usata dai jazzisti ma scoperta dai suonatori sardi di “Launeddas” (cornamusa locale) secoli fa. Entrambi suonano seduti, Towner immobile, a parte qualche strana gag, Fresu si contorce sulla sedia. Parlano poco, ma non pensate siano poco comunicativi: suonando a questo livello le parole non servono.

Grandi applausi prima del bis e standing ovation finale per due musicisti tra i più importanti in circolazione. La rassegna Note in Libertà, ideata da La Compagnia dei Curiosi con l’assessorato al turismo del Comune di Loano, prosegue venerdì 15 con Massimo Bubola e si conclude sabato 30 con La leva cantautorale degli anni zero (con Simona Gretchen, Giua, Maler e Pighini).