La Liguria è disponibile ad ospitare, nella prima fase del piano di accoglienza, 273 migranti come stimato nel piano di accoglienza presentato oggi dal Governo, ma in questa disponibilità vanno ricompresi i 150 posti di accoglienza già attivati a Ventimiglia presso il Centro gestito dalla Croce Rossa Italiana. Lo scrive in una lettera indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando a seguito del piano per l’accoglienza dei migranti presentato quest’oggi dal Governo che su una disponibilità nazionale di 10.000 presenze in una prima fase, assegna alla Liguria, come quota di accoglienza 273 migranti che devono essere accolti a partire da venerdì 15 aprile.

Nella lettera che il presidente Burlando ha inviato al Governo si sottolinea che “come da accordi registrati nella riunione del 7 aprile scorso svoltasi presso il dipartimento della Protezione civile nella disponibilità della Liguria ad ospitare 273 persone deve essere considerata la situazione di Ventimiglia dove sono presenti 150 posti”. “Questo significa – ha ribadito l’assessore alle politiche sociali e coordinatrice del piano profughi, Rambaudi – che da venerdì 15 quando prenderà il via la prima fase del piano nazionale la Liguria sarà disponibile ad accogliere 123 persone”. Il totale degli immigrati che il piano del Governo assegna alla Liguria sulla base della popolazione ammonta a 1.367 persone, pari al 2,73% dei residenti. Una quota che dovrà essere raggiunta a step a partire da questo venerdì fino ad arrivare alla cifra globale nazionale di 50.000 immigrati.

“Nella quota assegnata per questa prima fase alla Liguria – continua Rambaudi – il Governo non ha considerato la situazione di criticità di Ventimiglia per questo non siamo d’accordo con i numeri della prima fase di accoglienza che l’esecutivo ha assegnato alla nostra regione, perché riteniamo che la nostra regione sia da considerare alla stregua dei territori più critici”.

E in considerazione della situazione di Ventimiglia l’assessore Rambaudi ribadisce che “sulla base delle disponibilità manifestate dai territori verranno individuate le strutture immediatamente utilizzabili dislocate nelle sole province di Genova, La Spezia e Savona ad esclusione di Imperia”.