Comunali Savona: intervista a Roberto Pizzorno, lista Udc-Api

La lista UDC – API ha rappresentato la novità sotto il profilo politico nella campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale di Savona non solo perché l’UDC, anziché correre da sola con tutto il terzo polo, in controtendenza con la linea nazionale ha scelto l’alleanza con la sinistra. Ha anche formato una lista unica con l’API di Rutelli, forza polica che in Savona sino a poche settimane or sono non esisteva e che ha visto la luce soprattutto per l’azione di Consiglieri Comunali uscenti eletti (cinque anni fa) nelle liste della Margherita.

A Roberto Pizzorno, coordinatore provinciale dell’UDC di Savona e Capolista della lista UDC + API il compito di rispondere alle domande che gli Elettori gli pongono.

D.: UDC + API: quando è nato questo matrimonio e perché ?

R.: Intanto va detto che non ci sono solo UDC ed API, ma nella lista ci sono anche molti che provengono dal centro-destra e che erano anche stati eletti in consiglio comunale. Evidentemente, in questi anni, questi Amici hanno potuto constatare l’assoluta inconsistenza della proposta politica dell’opposizione all’interno del Consiglio Comunale di Savona.

Insieme con loro UDC ed API hanno voluto andare in controtendenza, unendo le forze e non disperdendole.

Ricordo che in questa tornata elettorale in Savona si presentano 17 liste con circa 515 candidati. Quasi un candidato ogni 100 cittadini. Mi sembra francamente un po’ eccessivo!

D.: Perché a livello nazionale no con la sinistra e qui in Liguria Giunte anche con Rifondazione Comunista e SEL? Come è nata questa scelta ? E non pensate che il rapporto con la sinistra estrema possa pesare sulla vostra identità di moderati ?

R.: A livello nazionale fra UDC ed API vi è grande sintonia e lavoriamo per superare questo bipolarismo urlato ed inconcludente. Noi crediamo che sia necessario giungere ad un Governo di solidarietà nazionale in grado di fare alcune riforme fondamentali che facciano ripartire l’economia e diano risposte immediate ai gravi problemi sociali.

Questo è avvenuto in Germania nella scorsa legislatura con la cosiddetta “grande coalizione” presieduta da Angela Merkel e oggi se ne vedono i risultati! A livello locale la legge elettorale obbliga (in pratica) a scegliere fra due e noi abbiamo optato per Berruti. Federico Berruti è stato un buon Sindaco, cui è mancato qualche volta il sostegno di una maggioranza coesa.

Il nostro obbiettivo è dare maggiore rappresentanza alle nostre idee, per essere punto di sostegno della prossima maggioranza sulle tematiche che più ci stanno a cuore.

D.: Non le sembra che si possa pensare ad una scelta opportunistica visto che a Savona Berruti è dato per sicuro vincente ?

R.: Intanto il vincitore lo conosceremo ad elezioni avvenute.

Quello che è certo che quando iniziarono le trattative per definire programmi ed alleanze noi conoscevamo Berruti, sapevamo quali erano le sue idee e le sue disponibilità. Nel centro destra sino all’ultimo momento non si riusciva a capire chi sarebbe stato il candidato sindaco. Marson ha a lungo negato, poi si ha dichiarato che senza l’UDC non si sarebbe candidato, poi ha obbedito agli ordini superiori, ma si è ben guardato dall’aprire un tavolo di trattativa politica con noi per valutare le nostre proposte.

Il suo motto elettorale è “Marson uno che decide”. Noi abbiamo preferito parlare con uno che prima di tutto ci ascoltasse per poi assieme decidere e lasciare, quindi, che la nuova Giunta realizzasse quanto assieme concordato.

Non ci fidiamo di quelli che decidono da soli: non ci sono mai piaciuti, non ci piacciono e non ci convincono. Abbiamo anche letto il programma un po’ futuribile di Marson.

Se pensiamo che è colui che ha aumentato di oltre il 30 % il prezzo dei biglietti degli autobus e, contemporaneamente, ha diminuito il numero delle corse , dovesse vincere le elezioni avremmo ragione di essere molto preoccupati.

D.: Saranno cinque anni difficili con poche risorse e molti problemi, quale contributo pensate di poter dare ?

R.: Si parla nei programmi elettorali di sviluppo economico, di edilizia, di nuove ed interessanti proposte di sviluppo della Città. Tutto bene e non mancheremo di dare il nostro contributo.

Ma noi vorremmo che Savona diventasse una Città conosciuta per il supporto che l’Amministrazione saprà dare alle famiglie ed ai loro bisogni. Per questo abbiamo chiesto l’istituzione nel comune di Savona di un Assessorato per le Politiche della Famiglia il quale dovrebbe occuparsi di porre in essere una serie di interventi volti a fornire servizi ed assistenza alle famiglie. E di questo obbiettivo noi faremo il nostro impegno quotidiano partendo da una riqualificazione dei centri di costo al fine di consentire il recupero delle risorse necessarie per incrementare i fondi a disposizione delle famiglie e delle associazioni di volontariato che si occupano di emarginazione famigliare, di anziani e di assistenza ai bambini.

Per fare un esempio, sotto il profilo della sicurezza dei nostri figli, ci proponiamo di verificare se nell’ambito della legge sulle ronde (o in altri capitoli di spesa) si possano trovare le risorse per l’istituzione di presidii costituiti da genitori e da pensionati che a turno si occupino (come esiste già in Svezia) di aiutare a sorvegliare le scuole e siano collegati con le forze dell’ordine.

Voglio ancora dire che in materia di politiche per la famiglia siamo, senza dubbio, più credibili noi, di Marson e di quelli che oggi lo sostengono.

D.: Entrerà qualcuno di voi in Giunta?

R.: Per entrare in Giunta dovremo avere un risultato elettorale importante che ci consenta di mandare in Consiglio quanti più nostri rappresentanti possibile.

Anche per questo vogliamo convincere i nostri elettori e tutti gli altri elettori moderati, che il voto dato a noi è un voto veramente utile e capace di rispondere ai convincimenti di quella parte di elettorato che teme le fughe in avanti, gli estremismi (di destra come di sinistra), i radicalismi frutto di teorie astratte e lontane dalla dura realtà quotidiana.

Noi ci rivogliamo alle donne e agli uomini moderati di centro, i quali sanno che votandoci potranno far contare molto il loro voto, per realizzare le cose in cui credono.