“Abbiamo rischiato il peggio, ora ci ritroviamo con gravi difficoltà, ma possiamo andare avanti”. Questa la dichiarazione a caldo del presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, all’uscita dalla Conferenza Stato Regioni che oggi pomeriggio ha deciso il riparto del fondo sanitario per il 2011.

La Liguria in effetti ha rischiato molto: se fosse passata l’ipotesi definita dal governo prima del confronto tra le Regioni, che ignorava completamente il peso della popolazione anziana, molto più forte in Liguria, la piccola regione del Nord – unica a uscire positivamente dal “piano di rientro” imposto negli anni scorsi alle Regioni gravate da pesanti disavanzi – avrebbe dovuto ricominciare da capo con nuove tasse e controlli stretti da parte del governo.

“Invece – continua Burlando – la conferma dell’accordo raggiunto tra le Regioni ci consente di ottenere lo stesso finanziamento dell’anno scorso: 3 miliardi e 29 milioni”. Il rischio evitato era un taglio di circa 170 milioni. Naturalmente la cifra ottenuta non tiene conto dell’inflazione, e del fatto che la Liguria, nello scorso esercizio, ha potuto usufruire di fondi in parte risparmiati, in parte provenienti dalla cartolarizzazione, che non sono ripetibili. “Ora – ha concluso Burlando – procederemo al riparto dei fondi per i nostri 10 centri di spesa, che stanno per diventare 9 grazie alla fusione tra Ist e S.Martino, il risanamento deve procedere”.

La fondamentale questione dell’incidenza della popolazione anziana – un problema ora vissuto acutamente dalla Liguria, ma che in prospettiva coinvolgerà tutte le Regioni – sarà ora al centro di una commissione composta da Agenas (Agenzia nazionale per la salute), il ministero e le Regioni: dovranno essere ridefiniti i criteri per risolvere strutturalmente il problema per i riparti degli anni futuri.