di Mary Caridi – Riunione tesa, con fuoco che cova sotto le ceneri, a causa  di scelte che vengono gioco forza accettate, ma che non mancheranno di far pesare le conseguenze in futuro, quelle operate ieri sul Trincheri. Nomine contestate, ma espresse  dalle forze politiche  che compongono la maggioranza in Comune,  che ieri ha stabilito i nominativi delle persone,  che entrano a far parte  del consiglio di amministrazione dell’istituto per anziani Trincheri, andando ad aggiungersi al presidente Gori – qualificato esponente espresso dalla Lega, essendo un medico – e  aquello della regione e di competenza del vescovo.

Per la parte che concerne la maggioranza, a dispetto da quello che ci si attendeva, è passata una donna. Si tratterebbe di una giovane, Mariagrazia Minnella,  praticante presso uno studio di consulenza del lavoro; la nomina  viene accreditata nell’area del Pdl, nella sfera di influenza di  Gianni Pollio. L’altro nome in quota Lega Nord se non avverranno cambi, ormai improbabili, sarebbe quello di Domenico Pizzo, esponente del mondo agricolo e  della florovivaistica, noto per essere l’ ex marito del Sindaco Guarnieri.

Nomine che hanno lasciato l’amaro in bocca all’assessore al bilancio Ubaldo Pastorino poiché si era impegnato ad avere nel cda un suo uomo, Giacomo Maffi.  Sull’orlo delle dimissioni,  aveva già lasciato trapelare il suo malcontento per la situazione di preponderanza del ruolo del partito della Guarnieri, minoranza nei voti degli elettori delle amministrative di un anno fa. Un’incognita i possibili sviluppi politici di una situazione di ebollizione che rischia di far implodere dall’interno l’amministrazione comunale, ad un solo anno dal suo insediamento.

Una risposta, quella della nomina del suo ex marito, che farà discutere poiché lei stessa aveva accusato il compagno di partito Silvio Cangialosi, ora deferito dalla Lega ai provibiri e in odore di espulsione,  di agire in politica  favorendo i suoi parenti. Per il Trincheri si tratta, invece, di un momento di chiarezza, poiché era necessario far funzionare a pieno regime l’Istituto che viveva una lunga transizione con membri ancora da nominare.