“Dopo l’accordo sul riparto del fondo sanitario nazionale tra le regioni inizia ora il lavoro complicato per la suddivisione delle risorse tra le ASL per il quale terremo conto dei preziosi suggerimenti di AGENAS, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali”. Lo ha detto oggi il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, il giorno dopo l’approvazione del riparto della sanità in sede di Conferenza Stato Regioni.

“Ieri – ha spiegato il presidente della Regione, Burlando – tutte le regioni hanno sottoscritto l’impegno che entro il prossimo anno verranno rivisti i parametri per la suddivisione del fondo, attraverso il lavoro dei tecnici del Ministero e di AGENAS in modo che l’incremento del fondo venga ridistribuito tra tutte le regioni e non vada solo a beneficio di poche come Lazio, Lombardia, Veneto ed Emilia che generosamente decidono di dare indietro qualcosa a regioni come la nostra che invece hanno subito una diminuzione della quota di accesso al fondo che da 3,01% del 2009 è passata a 2,89% di quest’anno”. A questo punto infatti – continua Burlando – in sede di Conferenza delle Regioni non si è registrato sola la difficoltà delle regioni del sud, ma di altre come la Liguria dove il fondo è cresciuto meno dell’inflazione”.

+Secondo il presidente della Regione Liguria “non si può escludere che la deprivazione, come chiedono le regioni del sud, possa essere un argomento di cui tenere conto per la determinazione dei criteri che determinano una maggiore spesa sanitaria, ma sicuramente lo è l’anzianità anche se in questi ultimi anni non è stata riconosciuta”. E se la Liguria è riuscita a mantenere inalterata per il 2011 la quota di fondo sanitario a lei assegnato, pari a 3 miliardi e 29 milioni di euro, all’orizzonte si profilano determinati accorgimenti necessari per mantenere in pareggio la sanità ligure. Sono quattro le leve principali su cui agirà nei prossimi mesi l’assessore alla salute, Claudio Montaldo. Prima di tutto l’organizzazione clinica per “spostare l’attività che si svolge negli ospedali sul territorio, affrontando il tema della cronicità, evitando i ricoveri inappropriati e definendo il carico diagnostico e farmaceutico per i malati cronici in una regione che ne registra uno ogni 3 pazienti”.

La riorganizzazione dei criteri dell’emergenza, mettendo in comunicazione i posti fissi dei pronto soccorso, dei DEA e la Guardia medica per migliorare le risposte sul territorio. La riorganizzazione dei servizi di assistenza clinica, puntando a intensificare le cure e rivedendo i parametri del numero degli infermieri e degli operatori socio-sanitari e la revisione del numero delle strutture complesse dell’assistenza che dovranno essere ridotte di qualche decina. “Bloccheremo anche i concorsi in corso – ha aggiunto l’assessore Montaldo – che avranno una battuta d’arresto e riorganizzeremo anche la parte tecnico-amministrativa”. A questo proposito l’assessore Montaldo ha ribadito che “solo una quota del personale che andrà in pensione verrà rinnovata sulla base delle priorità cliniche”. “Dal punto di vista dei costi agiremo anche sulla concentrazione degli acquisti e delle politiche assicurative e sulla farmaceutica porteremo avanti un processo di formazione dei medici prescrittori, in particolare per la cronicità”. “La fiscalità verrà lasciata per ultima – ha concluso l’assessore Montaldo – prima esamineremo ogni forma di compartecipazione alla spesa sanitaria sulla base del reddito dei cittadini”.