Si svolgerà ad Alassio giovedì 28 aprile, alle ore 21.00, presso il salone della chiesa S. Giovanni Battista in via Neghelli il primo incontro pubblico di quartiere con tutti i candidati sindaco organizzato dall’Associazione Alassina “U Massatoiu”. Durante l’incontro, appositamente realizzato, saranno presentate le richieste dei residenti, le prospettive ed i programmi per il quartiere della Fenarina e per la città da parte dei candidati a guidare la futura Amministrazione comunale.

L’associazione, autonoma, democratica, apolitica, aconfessionale, senza fine di Iucro, nasce alcuni anni or sono, per volontà di alcuni abitanti del quartiere, con lo scopo di conservare e tutelare il territorio e Ie sue tradizioni. Essa rappresenta il quartiere della Fenarina, ossia quella parte di città, realizzata per ultima nel tempo, ma che ha la più alta densità abitativa e l’età media anagrafica più bassa di tutta Alassio e che il suo sviluppo appare, agli occhi di tutti, con la conformazione di note cittadine sorte negli anni ‘60-‘70.

Purtroppo, come afferma il suo consiglio direttivo, la zona non gode dei privilegi di una frazione e neppure di quelli di una circoscrizione nonostante rappresenti una parte importante della città e per la città e la scarsa attenzione e considerazione, della pubblica amministrazione e dei politici ha influito, negativamente, su vivibilità, strutture e sviluppo.

Sul suo territorio insistono quasi tutti i più importanti servizi pubblici cittadini; da quelli sportivi con il palazzetto dello sport e lo stadio di calcio, a quelli scolastici con tutte le scuole elementari e l’istituto per i servizi alberghieri con i suoi 500 alunni, da quelli sociali con la nuova casa di riposo, a quelli comunali con la polizia municipale, il deposito dell’acquedotto, il vivaio dei giardinieri comunali, i servizi tecnici manutentivi ed infine la centrale elettrica dell’ENEL. Nel futuro sarà interessata dal cantiere del raddoppio ferroviario per la fermata di Alassio il cui accordo è stato sottoscritto dal Comune il giorno 11 aprile u.s. e che comporterà, oltre all’abbattimento del palazzetto dello sport e di due fabbricati civili, anche uno stravolgimento alla viabilità e vivibilità locale.

La zona è anche quella che avrebbe dovuto ospitare, con il riutilizzo dei fabbricati dell’ex macello comunale dismesso nel 1986, il teatro comunale e le sale polivalenti; progetto che è naufragato dopo l’inizio dei lavori (1995) e da anni ha lasciato il quartiere con un cantiere incompleto e sempre aperto degno di una visita del famoso “Gabibbo”. Da questa struttura, una delle poche proprietà comunali ancora non vendute (si pensi al destino che hanno subito le scuole di Villa Bice, l’asilo di via Mameli ecc… con la trasformazione in alloggi), nasce il nome dell’associazione che, nel mese di novembre 2010, ha proposto ed illustrato, durante un’affollata assemblea pubblica, un progetto di ristrutturazione e riqualificazione per la realizzazione di sale polivalenti, laboratori multifunzionali per i giovani, circoli ricreativi e sociali per bambini ed anziani, aree museali, verdi e sportive. L’idea nasce dalla necessità di rendere fruibili per giovani ed anziani spazi per svolgere attività culturali, musicali, ricreative e sportive, che mancano in tutta la città, oltre a trovare una degna collocazione alla sede Croce Rossa (tutt’oggi priva di appositi locali), i cui veicoli sono parcheggiati lungo la via Neghelli oltre a quella della protezione civile comunale.

Urbanisticamente purtroppo l’intero comprensorio ha subito, per prima, un “massacro” della collina con la realizzazione di un impattante villaggio che ha causato e provoca tutt’ora numerosi problemi alla viabilità, ai servizi oltre e che purtroppo non sarà l’ultimo. Sono stati presentati ancora altri progetti con i quali si vorrebbe ulteriormente costruire nella zona, come la lottizzazione per la realizzazione di 69 abitazioni nella parte alta di Costa Lupara (progetto attualmente bloccato dalla regione Liguria per l’impatto ambientale), la lottizzazione di regione Limbo, oppure le proposte di effettuazione di edilizia residenziale “pubblica”, sempre sulla collina, a ridosso del complesso “la Perla” con la costruzione di 5 fabbricati per ben 36 appartamenti o quello nei pressi della nuova casa di riposo. Non vanno dimenticate poi le costruzioni frutto dell’ampliamento di “villa Fiske”. Interventi che comporteranno un’ulteriore aggressione alle aree boschive della macchia mediterranea e che gli abitanti del quartiere, così come altre parti della città (località Madonna della Grazie, Cavia ecc…), non vogliono più vedere.

Tanti altri argomenti saranno trattati nel corso dell’assemblea pubblica durante la quale l’associazione oltre ad esporre i problemi di abbandono in cui versa il quartiere, utilizzato ad es. per la sosta dei bus turistici, delle carovane e dei veicoli degli spettacoli viaggianti, dei camper ecc…, illustrerà numerose proposte per la sua riqualificazione e tutela.

Tutti i candidati hanno già dato la loro disponibilità alla partecipazione e la stessa si svolgerà, data la prevista notevole partecipazione di cittadini che hanno già annunciato la loro presenza, nell’unica sala funzionale e capiente ossia quella parrocchiale frutto del lascito Cannata e della lungimiranza dell’ex parroco Don Ermanno Piantanida, segno evidente della carenza di strutture della zona.