Ha toccato anche la città di Fiume il viaggio del Consiglio regionale della Liguria che vuole ripercorrere le tappe del dramma della Venezia Giulia, dove, durante e al termine della seconda guerra mondiale furono barbaramente uccisi numerosi giuliano dalmati di lingua italiana, da formazioni titoiste. Uomini, donne e persino bambini, vittime di un odio feroce, etnico e politico, furono gettati in profondi crepacci, le foibe, dove trovarono la morte. Molti, perduto il sogno di annessione all’Italia, lasciarono la loro terra per aggiungere il territorio italiano, vivendo l’amara esperienza degli esuli.

A Fiume, dove la comunità italiana è di circa seimila persone, la delegazione del Consiglio regionale, guidata dal Vicepresidente Luigi Morgillo, affiancato dai consiglieri

Nicolò Scialfa e Roberto Bagnasco, accompagnati dai ragazzi vincitori del concorso “Il sacrificio degli italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia”, e da quattro membri dell’Associazione Venezia Giulia Dalmazia, hanno visitato la scuola italiana di Fiume “baluardo” di italianità che non si vuole perdere. A ricevere la delegazione è stata la preside, Ingrid Sever.

Ai ragazzi, ai vincitori del concorso e ai coetanei della scuola italiana di Fiume, Nicolò Scialfa ha ricordato che per molti anni si è voluta negare la drammaticità dei fatti avvenuti nella Venezia Giulia. «Nessuna parte deve piegare la realtà storica a ragioni di bassa politica – ha detto – Bisogna sempre ricercare la realtà storica: soprattutto nelle scuole in questo è necessario più rigore e meno idiozia» .

Dopo la visita alla scuola, la delegazione è stata ricevuta nel Consolato italiano. Ad accoglierla è stato il viceconsole Pierina Fabris che ha chiesto notizie della legge regionale, la numero 29 del 24 dicembre 2004, in virtù della quale il Consiglio regionale ligure celebra in forma solenne, il giorno del ricordo. «Conoscere da vicino il dramma vissuto dalla gente della Venezia Giulia ci fa comprendere sempre di più l’importanza di questa legge: occorre renderne merito a chi a suo tempo ha lanciato e ha creduto con forza nell’iniziativa», ha commentato il Vicepresidente Luigi Morgillo.

Poi l’incontro con il presidente della comunità degli italiani di Fiume, Agnese Superina, nella storica sede situata nel centro cittadino, punto di riferimento per chi vuole mantenere la propria identità di italiano. La giornata si è conclusa con la visita al sacrario di Cosala. [a.g.]