Cinghiali, la pazienza è finita. È questo il titolo della petizione lanciata dalla Confederazione Italiana Agricoltori di Savona, per allontanare la presenza dei cinghiali dai centri abitati, dire la parola fine ai danni causati dagli ungulati e salvaguardare l’incolumità degli automobilisti che sempre più spesso vivono incontri ravvicinati con questi animali che in situazioni di pericolo attaccano qualunque cosa e chiunque si trovi davanti.

“Negli ultimi 20 anni questa specie, oltre ad aver vissuto una forte ploriferazione, si è perfettamente adattata alle condizioni di vita dell’uomo tanto da spingersi fino ai centri abitati, non solo nei paesi dell’entroterra ma anche nelle cittadine della costa – dichiara il presidente Aldo Alberto –. In questi anni, il sistema degli ambiti territoriali di caccia non è riuscito a limitare i selvatici sul territorio ma soprattutto a spingerli nei boschi per evitare che potessero nuovamente scendere a valle.

Il numero dei cacciatori è in costante calo e nonostante le aziende agricole si siano trasformate in veri e propri fortini con recinti e sbarramenti che necessitano di costose e continue manutenzioni, gli agricoltori che abbandonano le tradizionali coltivazioni ortive di interi versanti sono in costante aumento”.

“Su queste problematiche la Provincia si è impegnata e battuta, ma cercare di limitare e contenere il problema non ha dato i frutti sperati, e quando il fenomeno si ripropone porta con sé conseguenze sempre peggiori. Per trovare una soluzione rapida e definitiva bisogna ricominciare da zero, con l’attuazione di un nuovo sistema di controllo. Per questo motivo siamo strettamente convinti che anche questa volta il nostro grido d’allarme sarà ascoltato.

Il paesaggio rurale in cui viviamo non è quello di una semplice fantasia, ma un bene reale da tutelare, difeso costantemente dai coltivatori che non possono certo accettare che animali semiselvatici, incontrollati e reintrodotti mettano a repentaglio produzioni e redditi aziendali”, dichiara il vicepresidente Valtero Sparso.

Per risolvere definitivamente il problema, la Cia chiede di passare da un semplice sistema venatorio ad un sistema di controllo con l’identificazione di aree “non vocate ai cinghiali”, ovvero zone specifiche in cui gli ungulati possano vivere ma dalle quali non possano sconfinare (come si cerca di attuare in altre regioni italiane come nell’appennino tosco-emiliano e in alcune zone del cuneese); l’approvazione di uno specifico piano di controllo provinciale che contempli zone a densità zero, il livello di densità in altre zone, l’autodifesa con l’attuazione di tutti i metodi necessari al contenimento, consentendo anche il meccanismo d’invito a singoli cacciatori sul fondo da chi non possiede il porto d’armi; consentire metodi di abbattimento come il tiro di appostamento anche notturno, gabbie e recinti di cattura; l’attivazione di un osservatorio permanente che verifichi con cadenze regolari le situazioni e le aree di crisi e meccanismi di responsabilizzazione dei cacciatori nella caccia ordinaria al cinghiale con verifiche dei risultati, prevedendo la rotazione delle zone di caccia, che non possono essere intese come patrimoni inamovibili, perché l’attività economica agricola non può essere messa sullo stesso piano di una attività del tempo libero.

La petizione della Confederazione Italiana Agricoltori, per chiedere alla Provincia di Savona un nuovo sistema di controllo sui cinghiali che vada al di là dei tradizionali metodi venatori, ad oggi insufficienti per risolvere definitivamente il problema, partirà, domani, sabato 7 maggio da piazza Sisto IV a Savona, dove, dalle 9 alle 12.30, una delegazione di agricoltori sensibilizzerà la cittadinanza sui danneggiamenti causati dagli ungulati. La raccolta firme proseguirà il giorno successivo in piazza di Spagna a Finale Ligure, dalle 9.30 alle 20 e mercoledì 11 maggio, dalle 10 alle 12, nell’area del mercato di piazza Roma a Sassello, per proseguire nella stessa serata dalle 21 alle 23 nella sala consigliare di Celle Ligure.

Nelle giornate di giovedì 19 e 26 maggio, dalle 9 alle 12, gli agricoltori scenderanno nuovamente in piazza, rispettivamente nell’aree del mercato di Finale Ligure e Cairo Montenotte. Inoltre, per l’intero mese di maggio i cittadini che vorranno aderire alla sottoscrizione potranno recarsi negli uffici della Confederazione Italiana Agricoltori delle sedi di Cairo Montenotte, Finale Ligure, Savona ed Albenga, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 13.