«Chiedendo più caccia con una pubblica petizione la CIA ha davvero perso l’ennesima occasione per tutelare davvero i propri associati dai danni arrecati alle colture dai cinghiali, caprioli e daini». Così l’Enpa Savona. «Se da vent’anni, malgrado stagioni di caccia sempre più lunghe e battute fuori calendario ormai giornaliere, con l’uccisione nel 2010 di quasi 15.000 ungulati, cinghiali e caprioli non diminuiscono, il buon senso avrebbe dovuto far concludere che la caccia non è la soluzione del problema ma “il problema”».

«Cinghiali, caprioli e daini (e chissà, tra poco i mufloni e un’associazione venatoria ligure sta pensando alla reintroduzione del cervo…) valgono voti e soldi solo se usati come sanguinario passatempo nella caccia; e pazienza se essa non ne ridurrà il numero ed i danni alle colture. Si spiega così come mai gli appelli lanciati da quindici anni dalla Protezione Animali savonese di coinvolgere il mondo scientifico per ricercare metodi di contenimento incruenti e diversi dal fucile, siano sistematicamente ignorati dai politici ed amministratori amici dei cacciatori. Quello che invece riesce incomprensibile è che le organizzazioni agricole, invece di schierarsi a fianco dell’ENPA nella richiesta, continuino ad andare a rimorchio dei cacciatori».