di Fabrizio Pinna – Sono dodici i Comuni savonesi che nel weekend apriranno le urne per sancire il cambio di amministrazione nei consigli cittadini. Chiamato al voto circa un terzo dell’elettorato della Provincia (247.684 nel 2009), 85.542 elettori (39.554 maschi e 45.988 femmine) concentrati in particolare nei tre centri più popolosi di Savona (51.882 aventi diritto: 23.868 maschi e 28.014 femmine), Loano (9.818: 4.417 maschi e 5.401 femmine) e Alassio (9766: 4.492 maschi e 5.274 femmine).

Nel complesso, un test importante per i partiti e le coalizioni politiche che avrà inevitabilmente un suo peso anche negli equilibri amministrativi che reggono la Provincia stessa, a due anni dall’insediamento dell’attuale Giunta di centrodestra. In attesa che lunedì inizino le concrete analisi del voto con ormai tutte le carte definitivamente scoperte sul tavolo, il Corsara ha chiesto al presidente della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza di fare il punto sugli scenari di massima che potrebbero configurarsi nelle prossime settimane.

D.: L’esito del voto influirà naturalmente anche sugli “equilibri” della maggioranza in Provincia e dell’attuale Giunta da lei guidata…

R.: Dopo questa tornata elettorale ho già annunciato se non un rimpasto quantomeno una rivalutazione della divisione delle deleghe. Questa era già una cosa prevista e ho ritenuto fosse corretto attendere la fine delle elezioni amministrative. È poi anche vero che il voto amministrativo avrà un suo riflesso sull’andamento della politica provinciale. Votiamo in un Comune, Savona, in cui il centro destra storicamente perde e quindi un risultato buono a Savona vorrebbe dire anche probabilmente un apprezzamento sull’operazione che oggi sta portando avanti l’amministrazione provinciale. Votiamo in roccaforti del centrodestra come Loano e Alassio e se qui invece il centro destra dovesse calare sarebbe implicito anche un giudizio negativo più in generale; a Loano sono anche sindaco uscente e quindi lo sentirei particolarmente personale il giudizio negativo. E poi negli altri comuni si presentano molte liste civiche ma quasi tutte con una connotazione politica alle spalle; è difficile trovare liste all’interno delle quali ci siano esponenti appoggiati sia dal centrodestra sia dal centrosinistra; anche nella stessa Balestrino – che è il Comune più piccolo che va al voto – tutto questo è abbastanza chiarito.

D.: Con l’importante eccezione di Savona capoluogo, quasi tutti i comuni al voto avevano amministrazioni di centrodestra; lo scenario sembrerebbe in movimento e potrebbe non essere più così da lunedì prossimo.

R.: Alla fine di questa tornata elettorale – che entra con 10 Comuni amministrati dall’area di centrodestra, uno dal centrosinistra e uno commissariato [NdR: Spotorno] – ci potrebbe essere magari una nuova mappa. Non influirà direttamente sugli equilibri della provincia ma sicuramente nel momento in cui dovrò fare delle scelte di rimpasto o di presenza della provincia nel territorio, questo risultato lo terrò ben presente.

D.: Sarà per lei anche il momento di sciogliere alcuni nodi rimasti insoluti nei mesi scorsi, a partire dalle pressanti richieste di una maggiore rappresentanza diretta provenienti dalla seconda città della provincia, Albenga, dopo – per così dire – la “perdita dell’assessorato”.

R.: Io credo di dovere qualcosa di importante ai cittadini che mi hanno eletto; in questi cinque anni di mandato devo dare la dimensione di qualcosa di diverso. Credo quindi di avere il diritto di poter fare una Giunta tenendo in considerazione delle rappresentanze territoriali tenendo assolutamente in conto delle caratteristiche degli assessori che scelgo. Albenga aveva un assessore di grande rilievo che era Rosy Guarnieri e non dimentichiamoci che il coordinatore cittadino del Pdl si chiama Silvano Montaldo ed è l’assessore provinciale al Bilancio. Quindi Albenga non è certamente città non rappresentata in questa amministrazione. Poi gli assessori sono 8 e i Comuni 69, quindi diventa difficile avere un assessore per ogni Comune. Bisogna avere la capacità nelle giunte di rappresentare tutte le aree di rilievo della nostra provincia; credo che fino ad oggi l’Albenganese sia stato ben rappresentato e faremo in modo anche dopo un eventuale rimpasto che la città di Albenga e tutto il comprensorio ingauno abbiano dei punti di riferimento, in Giunta come in Consiglio.