Magistrati in par- condicio: arresti in tutta Italia a pochi giorni dalle elezioni

di Mary Caridi – La vicenda dell’arresto del democratico Drocchi a Vado Ligure, segue di pochi giorni altre operazioni di Polizia giudiziaria in ogni parte d’Italia, che hanno condotto all’arresto di candidati del pdl a Quarto, condotta dalla Ddl di Napoli, di un candidato  Sel a Nocera e  in Calabria, dove è stata decapitata quasi un’ intera giunta. Le  elezioni amministrative sono ormai vicinissime, ma il clamore degli arresti pone l’accento sulla Questione Morale, all’interno dei partiti,  e sulla selezione degli uomini che scendono in campo. Sono notizie sconvolgenti o ormai ci dobbiamo abituare alle scremature delle liste di partito che partecipano alle elezioni da parte della Magistratura? I casi di arresto coinvolgono tutti i partiti. L’anomalia della legge è che il  candidato non può essere ritirato, nè sostituito dai partiti. Il teorema di  Silvio Berlusconi sui magistrati “rossi” e sulla giustizia ad orologeria che si accanisce sulla sua persona per abbattere il risultato elettorale,è smentito nei fatti. La Magistratura non guarda in faccia nessuno e nelle Procure vige la Par- Condicio.

Nel periodo di tangentopoli, una volta scoperchiato il vaso della corruzione e delle dinamiche interne, si era giunti alla conclusione che la maggioranza delle persone arrestate assumevano tangenti per finanziare il proprio partito di appartenenza, violando le norme sul finanziamento dei partiti. Oggi, a quasi 20 anni da  quel terremoto giudiziario e politico, gli arresti continuano ad esserci, ma con una peculiarità: chi ruba lo fa per sè. Per finanziare le proprie associazioni, per mille altri motivazioni, sempre individuali. Ci si chiede ad esempio come sia possibile che non vi sia un tetto alle spese per finanziarsi la campagna elettorale. A Milano la Moratti spenderebbe decine di milioni di euro, a fronte di uno stipendio percepito nei cinque anni che non raggiunge di certo quelle cifre. Come farà quadrare i conti dei soldi sborsati? Dove prenderà i quattrini per non rimetterci? Domande che lasciano aperti gli spazi del sospetto e che possono essere formulate per tante campagne di candidati di ogni colore politico che corrono per posti da sindaco o assessore, pagati pochissimo. La democrazia ha un costo. Ritengo che dovrebbe esistere, anche in Italia, come negli Stati Uniti, il riconoscimento legale delle Lobby, per evitare che le stesse debbano agire senza alcun tipo di trasparenza. In ogni caso, da garantista, sono rimasta scioccata dal comportamento della Moratti. Un’ignobile imboscata giustizialista contro Pisapia che non fa onore a chi l’ha condotta. Il pdl che “garantisce” Berlusconi, Verdini, Cosentino, Dell’Utri, ed altri, non può poi trasformarsi nel peggior forcaiolo contro le disavventure reali, o inventate, (come per Pisapia), degli altri partiti.

La questione morale esiste perchè la politica è priva di quei filtri che ne regolano la vita interna, ma è pur vero che se chi percepisce tangenti, ormai lo fa per sè, non estende la responsabilità personale a tutto il partito che non ha sistemi per conoscere la vita privata e le frequentazioni dei suoi iscritti. Ritengo che la carcerazione preventiva sia uno strumento un po’ barbaro. La carcerazione dovrebbe avvenire a fronte di una condanna, per evitare gli innumerevoli errori giudiziari. Se Berlusconi avesse veramente a cuore le riforme, e non solo le leggi ad personam, a mio parere, dovrebbe partire da qui. In galera una persona dovrebbe andarci solo se condannato o  solo se colto in piena flagranza di reato. E poi, però, scontare la pena. E i partiti, tutti, non devono e non hanno le carte in regola, per strumentalizzare gli arresti degli altri partiti.

* A modo mio: la rubrica Corsara di Mary Caridi