Albenga: Don Gallo presenta “Sono venuto per servire”

di Claudio almanzi – L’associazione culturale “Librarsi” organizza per sabato (ore 17 e 30 al Cinema Teatro Ambra) un interessante incontro con don Andrea Gallo, nell’ambito della rassegna “Albenga Voltapagina”. L’iniziativa è organizzata dall’assessorato al turismo ed alla cultura di Albenga, in collaborazione con la Libreria San Michele.

“Proseguono gli appuntamenti di AlbengaVoltaPagina- dicono in comune – Si tratta di una fortunata iniziativa organizzata dall’Associazione culturale “Librarsi” e dalla Libreria “San Michele” di Albenga, con la collaborazione e il patrocinio del Comune”. Dopo il grande successo dei precedenti incontri, che hanno visto la presenza di ospiti d’eccezione quali Folco Terzani, Antonio Caprarica, Stefano Bartezzaghi e Alessandro Barbero, questa volta la rassegna offre la possibilità al pubblico ingauno di incontrare un altro importante autore di livello nazionale: si tratta di Don Andrea Gallo, un sacerdote molto amato a Genova ed in tutta la Liguria per la sua intelligenza e sensibilità e per il suo grande impegno nel sociale. Don Gallo, fondatore e animatore della comunità di San Benedetto al Porto di Genova, presenterà il libro “Sono venuto per servire”, edito da Mondatori. A presentare il volume e l’autore sarà il noto giornalista Claudio Porchia.

Don Gallo è nato a Genova, 18 luglio 1928. Attratto fin da piccolo dalla spiritualità dei salesiani di San Giovanni Bosco, entrò nel 1948 al loro noviziato a Varazze, proseguendo poi a Roma il liceo e gli studi filosofici. Nel 1953 chiese di partire per le missioni e venne mandato in Brasile, a San Paolo, dove compì gli studi teologici. La dittatura che vigeva in Brasile lo costrinse però, in un clima per lui insopportabile, a ritornare in Italia l’anno dopo. Venne ordinato presbitero il 1º luglio 1959. Un anno dopo venne inviato come cappellano alla mitica nave scuola “Garaventa”, noto riformatorio per minori. Qui cercò di introdurre una impostazione educativa diversa, cercando di sostituire i metodi unicamente repressivi con una pedagogia della fiducia e della libertà. Da parte dei ragazzi c’era interesse per quel prete che permetteva loro di uscire, di andare al cinema e di vivere momenti comuni di piccola autogestione, lontani dall’unico concetto fino allora costruito, cioè quello dell’espiazione della pena.

Nel 1964 decise di lasciare la congregazione salesiana e chiese di incardinarsi nella diocesi genovese. Siri, arcivescovo di Genova in quel momento, lo inviò a Capraia, allora sotto l’arcidiocesi del capoluogo ligure, per svolgere l’incarico di cappellano del carcere. Due mesi dopo venne destinato in qualità di vice parroco alla parrocchia del Carmine, dove rimase fino al 1970. In questa parrocchia don Andrea fece scelte di campo con gli emarginati. La parrocchia diventò un punto di aggregazione di giovani e adulti, di ogni parte della città, in cerca di amicizia e solidarietà con i più poveri e con gli emarginati, che al Carmine trovavano un punto di ascolto. Qualche tempo dopo venne accolto dal parroco di San Benedetto al Porto, ed insieme ad un piccolo gruppo diede vita alla sua comunità di base, la Comunità di San Benedetto al Porto. Da allora si è impegnato sempre di più per la pace e nel recupero degli emarginati, chiedendo anche la legalizzazione delle droghe leggere. Nell’aprile del 2008 ha deciso di aderire idealmente al V2-Day organizzato da Beppe Grillo. Il 27 giugno 2009 don Gallo ha partecipato al Genova Pride 2009, lamentando le incertezze della Chiesa cattolica nei confronti degli omosessuali. Don Gallo ha anche tenuto l’orazione funebre al funerale di Fernanda Pivano, a Genova il 21 agosto 2009. Nel 2009 gli è assegnato il Premio Fabrizio De Andrè.