“Euroflora 2011”: successo di Confagricoltura Savona ma molti i problemi del settore

È normale ancora parlare di Euroflora, termine che evoca un grande spettacolo di piante e fiori e che nacque nel 1966 con la prima edizione voluta fortemente dai floricoltori liguri alla quale parteciparono 250 mila visitatori dopo l’OK dell’AIPH che concesse l’autorizzazione allo svolgimento della manifestazione.

Dal 1966 al 2006 (nove edizioni) hanno partecipato 5720 esportatori di tutto il mondo e oltre 4,5 milioni di visitatori che aggiunti a quelli della 10° edizione (430.000) hanno toccato i 5 milioni.

È pur vero che dal 1966 ad oggi Euroflora è diventata il più grande strumento di promozione florovivaistica italiana ed ha avuto la grande capacità di trasmettere, attraverso la riscoperta del fiore e delle piante come abitudine di vita, un messaggio di amore e di rispetto per la natura e di far conoscere ad un vastissimo pubblico le più svariate tecniche di utilizzo del verde.

Con Euroflora 2011 appena conclusasi sono arrivate piante, fiori, colori ed essenze da ogni angolo d’Italia e da cinque diversi Continenti che hanno trasformato il quartiere fieristico in un grande giardino appoggiato sul mare in cui sono state messe in luce le eccellenze produttive del settore con la presentazione in anteprima di novità insieme ad esemplari di valore assoluto.

800 le aziende florovivaistiche presenti nelle collettive singole, 500 i concorsi che hanno valorizzato le capacità e l’impegno professionale, con oltre 420 mila euro di montepremi.

Euroflora è la manifestazione internazionale più prestigiosa del Mediterraneo; ha presentato tutte le specialità del settore: dalla ricerca all’ibridazione, dal fiore reciso alle fronde, dalle piante in vaso all’arboricoltura, dal giardinaggio al paesaggismo; ed è, come si diceva prima, riconosciuta dall’AIPH (Association Internazionale des Producteur Horticoles) e fa parte di AIF (Association of International Floralies).

Euroflora 2011 è stata caratterizzata da un impegno organizzativo su temi di particolare attualità con il preciso obiettivo di contribuire e sensibilizzare il pubblico verso l’eco-sostenibilità, il mantenimento di un rapporto equilibrato e quotidiano con la natura, il recupero ambientale, la tutela della biodiversità.

In questo spettacolare complesso la Liguria ha offerto un allestimento ricreato in un percorso storico-ambientale regionale dalla seconda metà dell’ottocento ai giorni nostri; in una visione d’insieme, per la prima volta unitaria fra tutte le aree produttive e geografiche con il progetto del Dipartimento di Architettura del paesaggio della Facoltà di Architettura dell’Università di Genova.

Il visitatore ha potuto ammirare la biodiversità e la ricchezza della produzione florovivaistica ligure in una padiglione curato da Unioncamere per conto della Regione, i cui protagonisti sono stati i fiori recisi colorati (ranuncoli, anemoni, rose, garofani, strelitzie) le piante verdi ornamentali e le piante grasse della riviera dei fiori, le aromatiche, le margherite e le altre piante in vaso di Albenga e di Savona, gli alberi da frutto e le orchidee storiche di Genova e Spezia.

Euroflora 2011 ha riservato agli espositori 500 concorsi tecnici ed estetici; visionati da 81 giurie e da 255 esperti italiani e stranieri con 2728 iscrizioni ai concorsi.

A rappresentare le circa 8000 aziende florovivaistiche liguri, con oltre 20000 addetti e 350 milioni di euro di produzione lorda vendibile sono state 156 aziende di cui 85 Imperia, 41 di Savona, 30 di Genova e Spezia.

Numerose le novità del florovivaismo ligure presentate ad Euroflora, dai colorati anemoni e ranuncoli, rose, mimose, garofani, calle, papaveri, calendule, palme e piante grasse, ginestre, piante verdi con frutti e foglie della provincia di Imperia alle essenze aromatiche (basilico, rosmarino, maggiorana, ecc.; e le eccellenze delle produzioni in vaso (Irma, Martina e Simona), brevettate dall’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo.

Nel settore florovivaistico ligure operano circa 8000 imprese con prevalenza di fiori recisi e cactacee in provincia di Imperia, segue Savona con piante in vaso, aromatiche e fronde (150 milioni di pezzi all’anno); operano tre centri di eccellenza l’Istituto Sperimentale e il CRA FSO (ex Istituto Sperimentale di Sanremo), il CERSAA di Albenga che operano nel campo dell’università e ricerca.

La Liguria rappresenta un polo di eccellenza di primo piano nel bacino del Mediterraneo e in Europa essendo la seconda regione italiana per produzione di fiori recisi con 480 milioni di pezzi, la prima per la produzione di piante e foglie da reciso con oltre 400 milioni di pezzi e di piante in vaso fiorite con 250 milioni di piante non dimenticando che la Riviera dei Fiori è stata per lunghi anni il maggior attore mondiale per la produzione e il commercio floricolo fino alla fine del xx secolo , ridimensionato dall’egemonia commerciale olandese e dalla concorrenza di grandi centri produttivi in Asia e Africa.

Pur vivendo in molte difficoltà interne ed esterne la produzione florovivaistica ligure ha ottenuto tra concorsi tecnici ed estetici sia come collettiva che singoli produttori un totale di 79 primi premi, 71 secondi premi, 13 terzi premi oltre al primo premio d’onore per i fiori recisi e un secondo premio d’onore come migliore partecipazione d’insieme nonché altri 5 secondi premi.

Di tutto ciò grandissimo è stato il successo ottenuto dalle aziende di Confagricoltura Liguria, di cui 37 medaglie per le aziende di Confagricoltura Savona (vedi all. 1) con ben 12 ori e 7 argenti a Vincenzo Enrico per le orchidee. A tale proposito si rileva che Confagricoltura Savona ha ottenuto 21 primi premi e 16 secondi, toccando il 74% del totale provinciale.

All’interno di Euroflora 2011 su un vasto spazio espositivo del nuovo padiglione fieristico vi era Confagricoltura Liguria che ha svolto un ruolo importantissimo ed ottenuto un grosso successo, come punto di riferimento di tutte le realtà di Confagricoltura con un programma di alto profilo tecnico e colturale, affiancata da partner ben noti come Passepartout, Erg, Monte dei Paschi di Siena, Mondo Servizi, SunergySol, GAA che rappresentano l’eccellenza nei loro settori come software house, l’energia verde, il credito agricolo, l’impiantistica fotovoltaica, lo smaltimento dei rifiuti agricoli e l’assicurazione.

Nel periodo di Euroflora 2011 sono stati realizzati quattro seminari: uno sulla ricerca e sviluppo, gli altri tre focalizzati sulle energie rinnovabili, sui servizi innovativi e sulla assicurazione legata alla gestione delle imprese agricole.

Un’analisi sulle problematiche del settore sono state affrontate da Confagricoltura Liguria, con la visita del neo-Presidente Confederale Mario Guidi, con il quale sono state affrontate le problematiche riguardanti la crisi del 2009, la stagnazione dei consumi del 2010 che hanno determinato una difficile situazione con numerose problematiche del settore legate al calo dei consumi causa la crisi economica visto che fiori e piante rientrano tra i beni voluttuari.

La stessa crisi ha messo in evidenza la scarsa competitività delle aziende florovivaistiche causa la dipendenza del petrolio per il riscaldamento delle serre che ricade fortemente sui costi di produzione delle aziende compreso i costi della manodopera agricola.

Purtroppo la perdita di redditività delle coltivazioni e l’aumentata concorrenza internazionale contraddistinta da regole di mercato e di lavoro sleali nei confronti di quelle adottate dall’Europa mette in pericolo il settore che non è mai riuscito a fare sistema.

Questa è una forte preoccupazione di Confagricoltura che raduna la quasi totalità delle aziende attive nella ricerca floricola dovuta al fatto che attualmente gli ibridatori sono in età avanzata e le nuove generazioni sono disinteressate al problema.

Pur vivendo questo dato di fatto i floricoltori di Confagricoltura continuano a svolgere azioni atte a presentare e valorizzare questo “fiore all’occhiello” della nostra agricoltura.

Gli obiettivi prioritari sono l’ottenimento di maggiori finanziamenti per la ricerca pubblica e privata e combattere lo sfruttamento del lavoro e il mancato rispetto delle normative da parte dei paesi terzi.

Il florovivaismo non ha mai ottenuto finanziamenti comunitari legati all’OCM (Organizzazione Comune di Mercato), sconta da tempo l’aumento progressivo delle importazioni dei Paesi terzi (Kenia, Colombia, Etiopia, Perù, Ecuador, Bolivia); il comparto sente sempre di più il crescere dei costi produttivi e la caduta dei prezzi, la mancanza di salvaguardia comunitaria, una burocrazia amministrativa sempre più pesante.

In questo quadro le carte in gioco sono quelle della tradizione e della capacità innovativa delle aziende florovivaistiche italiane liguri e savonesi. Per questo bisogna incominciare a ragionare come sistema Italia e proporre strumenti per favorire la ripresa; occorre una maggiore coesione tra i produttori, una concentrazione ed una più efficace logistica del prodotto.

Su questi punti, il Presidente Guidi ha ribadito che è necessario riflettere cercando di individuare nuovi strumenti di competitività rispetto all’evolversi dei mercati.

Non c’è più tempo da perdere; le aziende rischiano di chiudere i battenti, e da noi Savonesi, ha detto il Presidente Massimo Rebella, questo rischio è fortemente presente avendo aziende agricole di dimensioni medio-piccole che col tempo non saranno più competitive sul mercato, sempre più sofisticato e difficile dove permane la concorrenza sleale di paesi terzi.

Noi dobbiamo lavorare per cercare di superare questi problemi e continuare a produrre produzioni floricole di alta qualità e di nicchia; è l’unica strada per cercare di superare l’attuale situazione di crisi.