LETTERE – Come Presidente della Consulta degli Studenti, voglio esprimere la mia vicinanza a tutti i ragazzi che, negli ultimi mesi, sono stati vittime di minacce e furti sui treni della tratta Genova-Savona, a opera di diversi giovani stranieri.

È degno di lode l’operato della Polfer, che, in mesi di indagini,ha provveduto a identificare e ora fermare i responsabili degli episodi.

Sconcerta e preoccupa, invece, che per lungo tempo questi individui abbiano potuto agire liberamente su una tratta e in orari che sono fra i più frequentati dai pendolari: ormai, siamo costretti a sentirci a rischio anche nei nostri spostamenti quotidiani e necessari. Non solo Trenitalia ci somministra un servizio sempre più scadente a fronte di tariffe continuamente aumentate: ci viene negato, con la riduzione del personale e con l’assenza di controlli, il più elementare diritto alla sicurezza. Questo è ancora più grave quando va a danneggiare giovani pendolari come le vittime in questione, che, traumatizzate dall’accaduto, hanno dovuto lungamente subire episodi di violenza senza, comprensibilmente, avere il coraggio di denunciare l’accaduto.

In quanto rappresentante di una delle categorie più “pendolarizzate” della società, mi sento quindi di dovere di richiamare l’attenzione di Trenitalia sull’emergente problema della sicurezza dei suoi passeggeri, che non può in nessun modo essere sacrificata a fronte di un risparmio.

* Michele Laurelli – Presidente della Consulta degli Studenti di Savona