di Mary Caridi – Il Ministro Prestigiacomo deve prenderne atto, il Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, nel test del click day, si è rivelato un disastro. Tante le voci che si sono espresse in modo negativo dopo il test.   Rete Imprese Italia (che riunisce Confcommercio, CNA, Confartigianato, Confesercenti e Casartigiani) ha affermato che “le imprese bocciano il Sistri”, ne chiedeno la sospensione ed il rinvio. Il presidente di Contrasporto, Paolo Uggè,  lo ha stroncato senza mezze misure, dicendo  “che un terzo degli operatori non è nemmeno riuscito ad accedere al sistema e la restante parte si è vista bloccare le schermate con messaggi d’errore o “non poter procedere oltre”. Una situazione che sta letteralmente facendo infurire chi lavora nel settore.

“Disastro è l’unico termine possibile” – dice –   descrivendo  il calvario un operatore del settore , raccontando  che  molti  clienti non hanno potuto inserire viaggi,   che  il sistema era lentissimo, che  in alcuni casi per ottenere  la conferma di un trasporto ci sono voluti estenuanti attese d’attesa davanti al pc, con grandi perdite di tempo e stress.  Un titolare d’azienda descrivendo il click day lamenta che  in una giornata  sono riusciti a firmare due trasporti e nel pomeriggio del 12 maggio il sistema era bloccato e non forniva l’accesso e che  i nostri clienti non sono riusciti ad effettuare la procedura di spedizione nei due viaggi caricati, sempre per problemi d’accesso. Si può tranquillamente affermare che  il sistema informatico si è dimostrato assolutamente insufficiente nella   parte più semplice del Sistri, ma le problematiche  della complessità che riscontreranno nel sistema  gli operatori non professionali,  è un dato assolutamente reale che in un periodo di contrazione e crisi del mercato non può essere ignorato.  A questo punto  l’unica soluzione possibile sarebbe l’ammissione del fallimento e la conseguente   sua abolizione. I costi aggiuntivi del Sistri gravano su imprese che già non vivono in un periodo di espansione e invece di semplificare qui si aumentano le formalità e la burocrazia.

Il Ministro Romani sbottando durante   un convegno aveva detto: “”Se quella matta della Prestigiacomo non mi fa incazzare ancora oggi…Lo dico perché sono un po’ arrabbiato, veramente, non ci ho dormito la notte…”. Immagino che in questi giorni saranno in tanti ad aver dormito malissimo e a condividere l’incazzatura ministeriale…

*A Modo mio – rubrica corsara di Mary Caridi