LETTERE – Come anticipato da La Stampa, secondo una ricerca della Fondazione Agnelli, la situazione per i ragazzi stranieri nella scuola media non è delle migliori.

Le allieve e gli allievi appena giunti in Italia vengono spesso inseriti non in classi corrispondenti all’età anagrafica,ma nella classe precedente.

Questa possibilità è considerata dalla normativa una eccezione, che deve essere discussa caso per caso dal Collegio dei Docenti. Talora queste ragazze/i vengono inserite addirittura in una classe ancora precedente, violando palesemente la normativa.

La Fondazione Agnelli, criticando questa prassi, rivela che, per lo straniero, la possibilità di essere bocciati è 19 volte superiore rispetto ad un italiano.

Anche tra italiani, però, esistono differenze di classe: chi ha genitori con la licenza media, rispetto a chi li ha laureati, ha quattro volte di più probabilità di essere in ritardo in terza media. Insomma, ne emerge una scuola media che non assicura pari opportunità.

L’esperienza sembra mostrare che la situazione reale è anche peggiore: talora gli stranieri continuano a frequentare senza che nessuno insegni loro la lingua italiana. La riduzione dei fondi ministeriali ha fatto sì che fossero ridotte le ore di alfabetizzazione.

È una situazione grave, di difficile soluzione, che gli insegnanti cercano di risolvere come possono, con l’aiuto delle famiglie, che sovente si accontentano della promozione. Poi, alle Superiori, si passa alla selezione vera e propria.

* Prof. Franco Xibilia – CESP (Centro Studi scuola pubblica) Savona