Critiche dell'Enpa a Slow Fish

Critiche da parte dell’Enpa alla manifestazione Slow Fish che si terrà alla Fiera di genova dal 27 al 30 maggio. «Inizia a Genova Slow Fish, organizzata dalla Regione Liguria e da Slow food, con il presidente Burlando che reclama la pesca del bianchetto, invece di denunciare, come chiede la Protezione Animali savonese, il grave stato del mare e delle sue creature che sempre meno lo popolano. Né si capisce quale vantaggio possa avere l’Italia dall’incremento del consumo di pesce, visto che il 60% del pescato consumato proviene dall’estero, ovvero il 30 aprile gli italiani avrebbero finito di mangiare il pesce pescato nei nostri mari per l’intero anno».

«Slowfish – prosegue l’associazione – farebbe meglio a proporre ai consumatori di mangiare meno pesce, non pesce più sostenibile; incoraggiare semplicemente la gente a mangiare nuove specie non ridurrà la pressione sugli stock ittici. La maggiore causa del deficit di pesce è il sovrasfruttamento di tre quarti degli stock europei che producono molto meno di un tempo. La loro gestione insostenibile è un problema ecologico ed economico ed è dimostrata dal fatto che, malgrado le marinerie siano sempre più tecnologiche e numerose, il pescato nel mondo dal 1999 non cresce più».

ENPA ricorda infine che «la vera cultura ed il rispetto delle tradizioni e del “magiar lento” non possono ignorare le sofferenze che subiscono gli animali che finiscono in alcune ricette; Slowfood e Slowfish abbiano quindi il coraggio di abbandonare i menu con aragoste e crostacei tenuti sul ghiaccio per finire bolliti vivi, o pesci guizzanti passati direttamente dall’acquario alla padella, o polpi accecati e bastonati appena pescati per “arricciarli”».