Rifiuti lasciati sulle nostre spiagge, fondali resi una discarica, concessioni demaniali ai privati per oltre 20 anni. L’attacco all’ambiente ed alla libera fruizione delle nostre spiagge inizia da qui, dall’incuria e dalla privatizzazione di spazi pubblici che rischiano di appannare il patrimonio ambientale e turistico della nostra regione, basti pensare che le spiagge direttamente fruibili (libere o libere attrezzate) nelle quattro province liguri sono ridotte al 34% per la provincia di Genova, al 37% per la provincia di La Spezia, al 37% per la provincia di Imperia ed al 19% per la provincia di Savona.  Dati ancor più significativi se focalizzati su singoli Comuni: Ventimiglia e Vallecrosia hanno più del 60% di spiagge libere; Diano Marina solo il 10% (tra spiagge libere e libere attrezzate); Bergeggi e Finale hanno oltre il 30% di spiagge libere e libere attrezzate; Albissola Marina poco più del 10%; Cogoleto e Sestri Levante hanno oltre il 30% di spiagge libere e libere attrezzate; Santa Margherita e Rapallo poco più del 10%; Framura più del 50% di spiaggia libera, Monterosso il 17%.

“Quest’anno la scadenza di Spiagge e fondali puliti e’ ancora più importante perché si inserisce in un contesto in cui il Decreto Sviluppo emanato dal Governo ha messo una grave ipoteca sulla privatizzazione delle spiagge e delle coste”, dichiara Stefano Sarti, presidente regionale di Legambiente Liguria, “aldilà dei termini di concessione che il Presidente della Repubblica ha giustamente chiesto di ridurre ai 20 anni rispetto agli scandalosi 90 previsti originariamente, il punto vero è la cessione del diritto di superficie, una vera e propria svendita del demanio ai privati”.

“Da un provvedimento negativo siamo passati ad un provvedimento pasticciato”, dichiara Simone Farello, assessore al demanio marittimo del Comune di Genova, “crediamo ci vorrebbe un Governo capace, assieme alle Regioni, di chiarire ulteriormente il quadro di riferimento. Come Comune di Genova riteniamo che questo decreto ignori il ruolo di pianificazione urbanistica dei Comuni su cui vogliamo continuare a mantenere il diritto di intervento. Il Governo ha inserito nel decreto sviluppo una norma che facilita la creazione di porticcioli turistici, una scelta sbagliata nel contenuto perché crediamo che la nautica da diporto debba avere dei limiti, ma anche nel metodo perché se si vogliono recuperare le ex aree portuali questo va fatto guardando alla riqualificazione complessiva.”

“Sul demanio marittimo si opera sempre in maniera scollegata rispetto alla costa”, chiarisce Corinna Artom, dirigente dell’ufficio Aree demaniali marittime della Regione Liguria, “la costa non è solo demanio, ma anche pianificazione, problemi di erosione, continuando così si va in senso contrario rispetto al resto dell’Europa. Come Regione crediamo vadano cercate soluzioni equilibrate al problema dell’applicazione dei principi europei al rilascio delle concessioni e l’uscita scoordinata di questi decreti a nostro parere crea solo danni e non permette di seguire un percorso più razionale che vada anche incontro a quello che chiedono le categorie”.

Per questo Legambiente Liguria lancia Spiagge e fondali puliti 2011. Il 27, 28 e 29 maggio prossimi centinaia di volontari si daranno appuntamento in diverse località balneari per dimostrare che lo sviluppo economico dei nostri territori passa soprattutto per la tutela ambientale e la libera fruizione delle nostre coste. Nervi, Priaruggia, Quinto al mare, Genova, Taggia, Arenzano, Portovenere sono alcuni degli appuntamenti per questo fine settimana promossi dai Circoli di Legambiente Liguria.

“In questa giornata” dichiara Santo Grammatico, coordinatore generale di Legambiente Liguria “è significativa la task force che vedrà impegnati diversi soggetti interessati alla tutela del mare, dai subacquei ai volontari della protezione civile, questi ultimi in particolare impegnati in una esercitazione per esser pronti a rimuovere gli idrocarburi, in condizioni di sicurezza, efficacia e rapidità, che eventualmente si depositassero sulle nostre coste”

Ad Arma di Taggia (Im) il locale circolo di Legambiente “Valle Argentina”, in collaborazione con diverse realtà valorizzerà l’area umida del torrente Argentina, uno spazio a metà tra l’interno ed il mare, habitat delicato per diverse specie animali e possibile area di attenzione naturalistica.

Ad Arenzano (Ge) decine di volontari si daranno appuntamento per contribuire alla pulizia di una zone già fortemente compromessa dal disastro della Haven, di cui quest’anno ricordiamo il ventesimo anniversario. Un disastro ambientale di cui ancora oggi il Mar Ligure ne sconta le conseguenze.

“Il mar Mediterraneo”, conclude Santo Grammatico, coordinatore generale di Legambiente Liguria, “possiede una concentrazione pari a 38 milligrammi per metro cubo di catrame pelagico, la concentrazione maggiore del mondo e all’interno del Santuario dei mammiferi marini transita il 20% del traffico mondiale di idrocarburi. Numeri che devono far riflettere rispetto ai potenziali danni che ancora oggi potrebbero interessare le nostre coste a causa delle dispersioni petrolifere”.