di Sandra Berriolo – Qualcuno per favore può dire alle ragazze di oggi, che hanno la sfiga di riuscire a farsi sposare da un Principe, come si devono vestire? La notizia di ieri è che la “piccola Kate” ha ricevuto Michelle Obama con un vestito da 176 sterline comprato in un negozietto qualunque. Tanti complimenti e modello esaurito in due ore in tutti i negozi, dopo averla vista in tv. Però quel vestito l’han confezionato nella periferia di Bucarest, vicino ad un campo di zingari. Premesso che ovviamente nessuno al mondo dovrebbe essere sfruttato per il suo lavoro, è chiaro che là i salari sono inferiori che nell’occidente tanto progredito. Quindi è anche ovvio che la signora Juliana che l’ha cucito non prende lo stipendio di una italiana o inglese. Ora: se la piccola Kate si servisse dai grandi stilisti direbbero che sta cercando di appendere il cappello al chiodo, che è una sfruttatrice ed arrivista (con tutti i bambini che muoiono di fame!), e chi si crede di essere che non è neppure nobile! Se si fa fare i vestiti dalla sarta locale dicono che non è all’altezza (vedi polemica sull’abito da sposa), però in questo caso conosce bene chi sono le persone che lei paga e se sono sfruttate o no.

Se si serve in negozi normali si può dire che è una buzzurra e sfrutta il lavoro degli altri. Allora decidetevi. Se una ragazza vuole essere quello che è, cioè una moderna e semplice, che porta un po’ di normalità in un ambiente pomposo e stucchevole, in modo da farsi sentire vicino alla gente, che lo sia. Gli strumenti per contrastare gli sfruttamenti dei lavoratori forse lei non li ha, ma questo episodio almeno ha messo in luce il problema. Insomma è diventata testimonial involontaria di un problema che, se non sbaglio, esisteva già in quella casata da qualche secolo, no? Non è la sua famiglia quella che ha colonizzato l’India.

Speriamo solo che ora la signora Juliana, che sicuramente verrà intervistata dalle tv di tutto il mondo, a sua volta non si monti la testa e non cerchi di arrivare in Italia per fare la conduttrice o la show girl, per poi disegnare anche lei una linea di inutili e scomode mutande col pizzo e Swarovski come la Marini e tutte le altre.

* La Nonna del Corsaro Nero: la rubrica Corsara di Sandra Berriolo