Sabato 4 giugno, a Loano, si svolgerà un nuovo appuntamento della rassegna “I Concerti dei Turchini: musiche dell’anima”, organizzati dalla Confraternita delle Cappe Turchine con il patrocinio dell’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Loano. Protagonista del concerto, in programma alle ore 21.00, nell’Oratorio N.S. del SS. Rosario, sarà il pianista Alexander Romanovsky, che torna a Loano dopo il successo dell’esibizione dello scorso anno. Autentico prodigio, il giovane ucraino, Alexander Romanovsky colpisce per l’eccezionale maturità, le sorprendenti interpretazioni, l’ineguagliabile tecnica, il virtuosismo e quella rara passione per la musica, che traspare da ogni singola nota, tanto da meritare dai critici la definizione di “erede della grande tradizione dei pianisti russi”.

Il concerto si aprirà con la “Sonata in mi bemolle maggiore, Hob XVI:52” di Joseph Haydn (1732 – 1809) e proseguirà con “Dumka, scena rustica in do minore, Op.59” e “Aprile: Bucaneve – da Le Stagioni Op.37” di Pyotr Ilyich Tchaikovsky (1840 – 1893). La serata musicale si chiuderà con “Variazioni sopra un tema di Paganini Op.35 (Libro I e II)” di Johannes Brahms (1833 – 1897).

Alexander Romanovsky dimostra il suo straordinario talento musicale fin dall’ infanzia; debutta in concerto all’età di 9 anni, e si esibisce dagli 11 anni come solista con i Virtuosi di Mosca sotto la prestigiosa direzione del Maestro Spivakov da Kiev, agli Stati Baltici alla Francia, ed ugualmente con la St. Petersburg Philharmonic Orchestra.

Trasferitosi in Italia, seguendo il Maestro Leonid Margarius, allievo di Regina Horowitz, sorella del leggendario Vladimir, Romanovsky riceve la laurea «Honoris Causa» dalla Regia Accademia Filarmonica di Bologna per la sua interpretazione delle Goldberg Variations di Bach a soli 15 anni: onorificenza conferita soltanto a Wolfang Amadeus Mozart e Giacchino Rossini alla stessa età.

Due anni dopo vince il primo premio del Concorso Internazionale «F. Busoni», affermandosi come uno dei più grandi giovani talenti del nostro tempo. Gli anni seguenti lo portano a suonare nelle sale più prestigiose d’Italia, Europa, Giappone, Hong Hong e Stati Uniti d’America. Nel 2007 Alexander Romanovsky è invitato dal sommo Pontefice, Papa Benedetto XVI nella residenza papale per un concerto in commemorazione della nascita di Papa Paolo VI.

Alexander Romanovsky ha ottenuto l’Artist Diploma presso il Royal College of Music di Londra. Artista Decca, ha già all’attivo: Shumann «Symphonic Etudes Op.13» e Bramhs «Variazioni sul tema di Paganini» che ha riscosso ampio successo sia dal pubblico sia dalla stampa, The Guardian ha scritto che Alexander Romanovsky è “l’ultimo pianista degno di essere accolto come vero erede della grande Tradizione Russa”. Il CD dedicato a Rachmaninov delle «Etudes-Tableaux Op. 39» e delle «Variazioni su un tema di Corelli», è stato definito da Anthony Tommasini del New York Times come “un notevole conseguimento”. E’ in uscita il nuovo disco dedicato al capolavoro di Beethoven delle «33 Variazioni sopra un valzer di Diabelli».

Alexander è recentemente apparso da solista con l’Orchestra del Teatro Mariinsky diretta da Valery Gergiev nella Mariinsky Concert Hall a San Pietroburgo e con l’Orchestra Nazionale Russa diretta da Mikhail Pletnev nella Tchaikovsky Concert Hall a Mosca, come anche con la Royal Philharmonic nella Barbican Hall a Londra. In questa stagione si prevedono concerti, tra gli altri, con la Kymi Sinfonietta e Shinozaki Yasuo in Finlandia, la National Philharmonic of Russia con Vladimir Spivakov in Russia e la Royal Philharmonic Orchestra e Grzegorz Nowak nel Regno Unito.