Questa mattina alle ore 11.30, presso la Sala degli Stucchi del Comune di Albenga, si è svolta la conferenza stampa convocata dall’Amministrazione Comunale di Albenga per discutere del tema dei profughi, in seguito alla decisione, da parte della Regione Liguria, di individuare la struttura dell’ex ospedale “Santa Maria di Misericordia” quale sede per ospitarli. Erano presenti il Sindaco di Albenga Rosy Guarnieri, il Vice Sindaco Roberto Schneck, gli Assessori Eraldo Ciangherotti, Carlo Parodi e Mauro Vannucci, i Consiglieri Comunali Aldo Marino, Massimiliano Nucera, Nicola J. Podio, Bruno Robello De Filippis, Sergio Savoré, Roberto Tomatis.

“Abbiamo avuto notizia del fatto che la Regione avrebbe assunto l’impegno a trasferire un numero consistente di profughi nei palazzi dell’ex ospedale di Albenga, e che sarebbe pronta a sostenere le spese per 70 mila euro per adeguare la struttura”, ha esordito il Sindaco di Albenga Rosy Guarnieri. “Questo ci ha amareggiato moltissimo, così come ci ha amareggiato la posizione assunta da alcuni rappresentanti di forze politiche locali che hanno difeso a spada tratta la decisione della Regione Liguria, la quale non ha minimamente preso in considerazione la realtà locale e l’ente comunale, come peraltro avvenuto nel Comune di Osiglia, dove si sono trovati senza preavviso trenta profughi in un paese di meno di 500 abitanti. Essi hanno condiviso questa scelta senza neppure preoccuparsi di quale impatto in senso di ordine pubblico potrebbe avere la comunità di profughi in una zona come quella dell’ex Ospedale”.

“Abbiamo appreso che il Ministero ha destinato alla Liguria, ad oggi, profughi in misura pari a circa 240 persone”, ha proseguito il Sindaco, “e ci chiediamo per quale motivo la Regione abbia immediatamente scartato le proposte avanzate dalla nostra Amministrazione, che mai si è sottratta al proprio dovere e che ha sempre espresso la propria disponibilità ad ospitare profughi. Prima avevamo ottenuto la disponibilità da parte del titolare del campeggio ‘Arcobaleno’ ex Miranda a ospitare 25 profughi, perché quella è la cifra che ci spetta, presso il parco vacanze, ma la Regione Liguria ha eseguito un sopralluogo e ha ritenuto tale soluzione non idonea. Quindi abbiamo ottenuto la disponibilità, da parte della curia vescovile, per l’immobile di una ex scuola in Regione Rapalline, da poco dismesso, che presentava costi di agibilità e messa in sicurezza di gran lunga inferiori rispetto a quelli presentati attualmente dal privato, e anche in quel caso la Regione ci ha detto che tale soluzione non andava bene. Abbiamo ancora avuto la disponibilità da parte di un privato per alcuni magazzini in un’area unica servita di servizi igienici nella zona di Pontelungo inferiore, a costi pressoché inesistenti, e anche quelle realtà non sono state ritenute idonee dall’Amministrazione Regionale. Tuttavia, mentre si stava verificando l’idoneità di tali edifici, la Regione aveva già avviato contatti con il titolare della GEO Holding, proprietaria degli edifici dell’ex ospedale, dato che conferma la volontà ben precisa di scegliere il privato che più piace alla Regione Liguria”.

“Fin dal primo giorno, abbiamo partecipato a tutte le riunioni sull’argomento e, fin da subito, abbiamo dichiarato la nostra disponibilità ad accogliere il numero di profughi in rapporto alla popolazione residente, evidenziando che ad Albenga già risiedono circa duemila cittadini extracomunitari, elemento impossibile da trascurare”, ha notato ancora. “Per l’intera Liguria, il piano previsto dal Ministero degli Interni prevedeva un’accoglienza di circa 1400 profughi e, per la provincia di Savona, ne erano previsti circa 249: sappiamo benissimo, come peraltro dichiarato pubblicamente dalla stessa Assessore Rambaudi in un’intervista radiofonica, che la nostra provincia ha fatto ampiamente il proprio dovere, dando ospitalità a un quantitativo maggiore rispetto a quanto inizialmente stabilito, mentre le difficoltà maggiori sono legate alla provincia di Genova. Ribadisco che, come Amministrazione, non ci sottrarremo mai alla parola data e a svolgere il nostro compito, ovvero ospitare il numero di profughi a noi spettanti, ma non accetteremo mai che essi vengano alloggiati in edifici non idonei e inagibili, né che vengano destinati in strutture senza l’assenso da parte dell’Amministrazione Comunale e di altre autorità competenti quali la Prefettura. Non siamo disposti ad accettare imposizioni”.

“L’ufficio Urbanistica, insieme agli ispettori del settore Tutela del Territorio, ha effettuato un sopralluogo presso l’ex ospedale, dove hanno riscontrato opere edilizie senza titolo abitativo, dando quindi l’ordine di bloccare i lavori. Ad oggi la struttura è ancora destinata ad attività ospedaliera e altro non può essere in assenza di un apposito SUA, ma gli uffici l’hanno dichiarata inagibile per destinazioni differenti. In ogni caso, mettendo a confronto le proposte, le nostre risultano di gran lunga migliori rispetto a quelle della Regione, sotto ogni punto di vista. È singolare il modo chirurgico con cui il governo Regionale si è concentrato su Albenga, con quattro, cinque ispezioni nell’ex caserma Piave, e persino nell’ex caserma Turinetto, le quali versano in stato di completo abbandono. Non capisco questo interesse morboso verso la nostra Città: dal momento che non sono riusciti a trovare una soluzione ideale, hanno pensato di colpirci con la scelta dell’ex ospedale, inaccettabile poiché in piena Città antica, nel Centro Storico, fulcro del nostro turismo”, ha concluso il Sindaco Rosy Guarnieri.

Ha quindi preso la parola Eraldo Ciangherotti, Assessore a Servizi Sociali, Politiche Giovanili e Volontariato del Comune di Albenga: “La questione dei profughi, per la Regione, sembra essere diventata una ‘torta’ nella quale abbiamo beccato l’intero quartier generale di Via Fieschi a Genova con mani e piedi nella marmellata. Non accetteremo alcuna speculazione economica sui profughi, specie quando c’è di mezzo un rapporto tra istituzioni, come Regione Liguria, e privato, come Andrea Nucera. Sono esseri umani che hanno diritto di essere accolti dignitosamente, senza creare disordini di alcun tipo. La sinergia con l’Amministrazione è la prima garanzia che dobbiamo assicurare in questa emergenza umanitaria”.

“Le nostre trattative sono iniziate il 30 Marzo 2011, e risale ai primi giorni di Aprile la nostra nota alla Regione con parchi vacanze e campeggi disponibili ad ospitare i profughi. Questa proposta è stata seguita da quella relativa all’ex scuola, con un preventivo di spesa di 10 mila euro per la messa in sicurezza temporanea e di circa 20 mila euro per i lavori di realizzazione delle parti idrauliche ed elettriche, per un totale di 30 mila euro, assai più conveniente rispetto al preventivo del Sig. Nucera di oltre 70 mila euro, senza considerare che la scuola ci sarebbe stata garantita gratuitamente. E la cosa che più ci ha lasciato con l’amaro in bocca è stato scoprire solo ieri, alle ore 17.38, di questa operazione carbonara: fino a qualche giorno fa, mentre l’Amministrazione accompagnava la Regione per sopralluoghi su altre strutture, eravamo completamente all’oscuro di tutto ciò”.