di Mary Caridi – Un arrivo atteso da giorni, anche se le informazioni ufficiali sono state scarse, e via telefono. All’arrivo dei 39 profughi tunisini, contestualmente si allestivano i 5 appartamenti vicini al residence con letti a castello, sala mensa comune. Alcuni giovanissimi, ma nel complesso tranquilli. Dopo alcuni minuti per ambientarsi è arrivata la prima richiesta, espressa in lingua francese: “ici non telé?”. L’assenza di un televisore ha reso nervosi un paio di profughi meno giovani. Quello che rende strana la vicenda e quasi surreale è però l’assenza di assessori o del Sindaco che ufficiosamente sono a conoscenza del loro arrivo, ma non hanno ricevuto alcuna comunicazione, né dalla protezione Civile né da funzionari della regione.

I 5 appartamenti sono nuovi di zecca e così i materassi, i tavoli, e i pasti che provengono da Alassio, verranno serviti da personale della Geo. Cosa faranno 39 persone che non conoscono la lingua tutto il giorno è un mistero. Trascorsa la prima notte domani gireranno per Albenga, non avendo alcun tipo di restrizione della libertà, anche se i carabinieri si appresterebbero a  fare un discreto controllo con le volanti.