Una lettera a pagamento, apparsa su Il Secolo xix, ha spinto l’assessore Eraldo Ciangherotti a recarsi per un sopralluogo per valutare la situazione di degrado, lamentata dai genitori, promotori dell’annuncio. Lettera che dice:

“Siamo commossi che l’assessore Ciangherotti, di professione dentista, voglia così bene ai nostri figli da preoccuparsi più di noi della salute dei loro denti!!!! Facciamo presente a voi che leggete che di bello il suddetto assessore ha soltanto l’immagine che fa apparire di sproposito sui quotidiani. D’altra parte l’assessore non è padre e non sa ancora cosa è bene o male per un figlio. I denti da latte hanno bisogno di un’igiene orale costante , è vero, ma come assicurarlamse il personale nella scuola scarseggia? Come essere sicuri che i bambini della scuola dell’infanzia (dai 3 ai 6 anni) non si scambino gli spazzolini, che non li facciano cadere per terra nei bagni per poi rimetterli in bocca? In questo modo verrebbero evitate “ forse “le carie, ma si andrebbe incontro ad una trasmissione batterica pericolosa. Una maestra con 28 bambini, tale è il numero dei bambini presenti nelle sezioni del plesso di Leca, può farcela? Il personale ATA può dare la precedenza a questo? Noi siamo a chiedere, vista la sensibilità dell’assessore Ciangherotti, che venga inviato personale specializzato a carico proprio dell’assessorato ai servizi sociali del comune che assista i nostri bambini durante la pulizia dei denti. Ma, caro assessore, ci sono priorità superiori! E’ dall’inizio dell’anno scolastico che, sia le maestre che noi genitori, abbiamo fatto notare al comune i disagi che ci sono nella nostra scuola: le muffe presenti ovunque che scatenano allergie pericolose; le infiltrazioni d’acqua ( piove nei bagni, sulle scale, nel dormitorio); un servizio d’allarme che non esiste con conseguente possibilità per i ladruncoli di rubare il poco ma “ sudato “ da noi genitori materiale didattico; l’esigenza di un cancello per evitare che i bambini che escono da scuola si ritrovino immediatamente sulla strada! Per non parlare dei progetti educativi che la giunta di cui lei fa parte si è presa carico di finanziare, cosa invece mai avvenuta!!! Pazzesco! Come al solito si sposta la priorità dei problemi per confondere i cittadini!!! Chiediamo pertanto all’assessore Ciangherotti di intervenire sui problemi REALI della scuola, lasciando a noi genitori, finchè non sarà in grado di migliorare la situazione del personale, l’incombenza dell’igiene orale dei nostri figli”.

Questa la replica dell’assessore dell’Assessore Servizi Sociali Eraldo Ciangherotti: «Macchina fotografica al collo. Ho fatto il mio sopralluogo, alle ore 7.45, nella sede della Scuola Materna di Leca, per salutare i genitori che accompagnavano i bambini e per rendermi conto, di persona, delle varie problematiche strutturali della scuola, denunciate, a mezzo stampa, su un avviso a pagamento e già oggetto di una causa civile del Comune per richiesta danni contro la Ditta costruttrice responsabile delle infiltrazioni.

Han ragione i genitori della Scuola dell’Infanzia di Leca, a essere preoccupati delle norme igieniche all’interno della struttura, soprattutto nei bagni dei bambini. È vero, lì sì che sono a rischio di trasmissione di malattie anche le manovre di igiene orale della bocca. E te ne rendi conto subito, se, visitando di mattina, i due bagni della scuola dedicati ai bimbi e contando i dodici rubinetti dell’acqua disponibili, scopri che i quattro lavandini dei bimbi diventano, durante l’orario scolastico, il piano di appoggio e il lavatoio di risciacquo per il secchio e gli stracci utilizzati per pulire per terra i gabinetti. Allora sì che, insieme ai tanti diritti sindacali invocati da maestre di scuola-personale ATA, forse sarebbe importante non tralasciare i doveri da parte del personale scolastico, nel rispetto e nel monitoraggio delle basilari norme igieniche, che prevedono l’utilizzo di altro lavandino, già presente nella struttura, prima che il bagno dedicato ai bambini, per sciacquare e riporre secchio, stracci, spazzoloni e guanti.

Ecco perché, prima di preoccuparsi che “i bambini della scuola dell’infanzia non si scambino gli spazzolini e non li facciano cadere nei bagni prima di rimetterli in bocca”, occorre allearsi con i genitori per pretendere dal personale scolastico dell’Asilo di Leca la garanzia dell’igiene e della sanificazione degli ambienti. È vero, non sono ancora padre di famiglia e spero che, presto, il buon Dio vorrà farmene dono. Nel frattempo però, combatto perché i servizi sociali erogati dal Comune e dalle Istituzioni scolastiche possano essere qualitativamente migliori di un secchio di acqua sporca e maleodorante nel lavandino dei bambini. Le maestre chiedono al Comune finanziamenti per progetti educativi? Meglio prima un bel corso di aggiornamento in sanificazione degli ambienti pubblici. Perché qui, sì, ne va della salute integrale dei bambini.

P.S.1: Sì, ci sono alcune infiltrazioni nella scuola, dalla vetrata al piano superiore in prossimità della scala, al solaio del dormitorio e pure alla reception dedicata alla bidella. Disagi presenti e segnalati addirittura sin dal 2001, anno d’inaugurazione della struttura, a cui neppure la precedente amministrazione Tabbò, in cinque anni, ha mai dato risposte concrete, come le stesse maestre hanno confermato, e che, a detta del comitato genitori, scatenano allergie pericolose. Ad oggi, non ci risulta siano pervenute all’ASL segnalazioni di malattie o epidemie per le tracce di muffa, che tuttavia, nell’attesa di un ulteriore intervento straordinario del Comune, suggeriamo al personale ATA di rimuovere periodicamente dalle pareti con liquidi sanificanti e antimuffa.

P.S.2: Ancora un suggerimento, con il sorriso, alle mie amiche maestre. Per far lavare i denti ai bambini, al limite anche senza dentifricio… per non sporcare ulteriormente i lavandini… potrebbe essere utile lo stesso schema operativo, mi auguro, già utilizzato per far detergere le mani ai bambini prima di sedersi a tavola per mangiare. In ogni sezione, una maestra sta in classe e l’altra maestra, compresente, accompagna a turno i bimbi a lavare i denti, in gruppi da 8, mentre la bidella controlla.  Bastano tre turni e mezzo. Almeno per i bimbi di 4 e 5 anni si può fare. Altrimenti, resterà ai genitori solo l’amaro in bocca… per il conto salato del dentista e pure per le consulenze dei medici infettivologi!».