Bruno Robello De Filippis, Capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio Comunale ad Albenga, replica alle dichiarazioni odierne del Segretario del Partito Democratico Alessandro Andreis.

di Bruno Robello De Filippis – Eliminato ogni dubbio, oggi abbiamo avuto la conferma che la ‘biciclettata’ di sabato scorso, più che qualcosa di ‘apolitico e apartitico’, altro non fosse che un ritrovo organizzato dal Partito Democratico, che ha visto radunarsi eletti, ex candidati e dirigenti di partito della sinistra locale. Qualcuno ha infatti deciso di strumentalizzare politicamente la cosa. Peccato però che nessuno, nel centrodestra, abbia mai affermato di essere contrario alla promozione della cultura della bicicletta, come mezzo alternativo per girare in città, vantaggioso sia per il risparmio di tempo, sia per la maggiore opportunità di parcheggio sia per un impatto eco-ambientale più rispettoso.

Dopo aver letto, con sconcertante preoccupazione, le parole del Segretario del Partito Democratico, mi sorge spontaneo rivolgermi a lui e chiedere: Andreis, perché l’hai fatto? Perché hai voluto creare un caso, trasformando una tranquilla scampagnata in bicicletta, organizzata dal tuo partito con un intento più che valido e assai nobile, quello di promuovere l’ecologia, le bellezze della nostra Città, e perché no, l’aggregazione tra famiglie, in una questione politica? Forse non era abbastanza manifestare legittimamente la contrarietà a quella che è stata una iniziativa amministrativa che a noi appare più che valida per dare ad Albenga una cornice di degno senso civico, come spetterebbe alla seconda Città della provincia, prima per importanza socio economica, e che da troppo tempo aspira ad arrivare ad un livello di importanza determinante anche nel campo di rispetto delle regole.

Avevamo preso atto delle dichiarazioni bellicose, e le avevamo messe nel cassetto. Ma questo non è bastato. Ha dovuto inventarsi il giro d’Italia del Sabato, per prendersi la copertina dei rivoltosi politici contro le decisioni dell’Amministrazione, rea di sanzionare chi non rispetta le leggi. Il clima idilliaco della corsa in bicicletta, così, con questa polemica politica, è venuto a svanire. Peccato: noi lo apprezziamo non solo per il suo silenzio, ma anche per la sua pacatezza, la sua ponderazione, il suo stile tranquillo che dà continuità politica alla Giunta Tabbò. Piuttosto che strumentalizzare con uscite che non si addicono al suo stile, sarebbe più opportuno se il Segretario del PD continuasse a pedalare, chissà che non si prospetti per lui una sfolgorante carriera nel ciclismo agonistico.