Dal 14 giugno al 14 settembre 2011 torneranno a svolgersi in orari serali le visite guidate gratuite a Finalmarina e Finalborgo. Organizzate dal Comune e dall’associazione “I Garosci de Pia”, permettono di visitare ogni martedì il centro storico di Finalmarina, la Collegiata di San Giovanni Battista e la Pieve del Finale, e ogni mercoledì il centro storico di Finalborgo, entrato nel 2004 a far parte del Club dei Borghi più belli d’Italia, il Complesso monumentale di Santa Caterina, con gli splendidi Chiostri quattrocenteschi, il Teatro Aycardi e la Basilica di San Biagio.

L’appuntamento con la guida è tutti i martedì alle 21, nei pressi dell’Arco di piazza di Spagna, per la visita a Finalmarina, e tutti i mercoledì alle 21, in piazza San Biagio per la visita a Finalborgo (la partecipazione è gratuita, non occorre prenotare). Per la visita di Finalborgo il Comune mette a disposizione un servizio di bus-navetta gratuito da Finalpia (piazza Oberdan, ore 20,40) e Finalmarina (piazza FF.SS, ore 20,45).

LA COLLEGIATA DI SAN GIOVANNI BATTISTA – È una delle più belle chiese della Liguria, che la tradizione attribuisce al Bernini ma che in realtà è opera di architetti locali educati alla sua scuola. La facciata, ricca di artistici emblemi e vetrate, opera dell’architetto Nicola Barella di Finalmarina, fu completata nel 1762. Le statue di S. Giovani Battista, dei SS. Pietro e Paolo con quelle che simboleggiano la Speranza e la Fede e i bei fregi che l’adornano, sono dovuti all’arte di Bartolomeo Bagutti.

LA PIEVE DEL FINALE – La Pieve del Finale, monumento paleocristiano e altomedioevale, è una scoperta relativamente recente essendo stata messa in luce negli scavi del 1940 e il 1945. Si trova esattamente sotto l’attuale Chiesa dei Padri Cappuccini e segna la località ad fines ove convennero da epoca remota gli abitanti dei dintorni per darsi un’organizzazione comune. Sacra a S. Giovanni Battista, fu per dieci secoli circa la chiesa battesimale di tutto il Finale, finché le sue prerogative passarono alla più grande collegiata. Oggi la pieve si presenta come una grande aula rettangolare absidata e si sovrappone direttamente a livelli d’uso di età imperiale romana (I-IV secolo). Gli scavi della Pieve hanno riportato alla luce l’altare in muratura, la “confessione” per le reliquie dei Martiri, i resti della “schola cantorum”, la vasca battesimale, un’iscrizione funeraria (epigrafe di Paula) con la probabile data della chiesa (517 d.C.), due tombe a cassa laterizia del IV e V secolo, i pilastri del successivo allargamento a tre navate (VII o VIII secolo).

LA BASILICA DI SAN BIAGIO – L’attuale chiesa di San Biagio, in stile barocco, risale al sec. XVII (iniziata nel 1633) è dovuta all’architetto finalese Andrea Storace. Della precedente chiesa medioevale (1261) non rimangono che l’abside e l’ardito campanile tardo-gotico a forma ottagonale, leggermente pendente, dalle numerose e sottili bifore che si aprono su ogni lato, inserito su una torre difensiva della cerchia anteriore al 1452. La facciata è rimasta incompiuta in pietra greggia mentre l’interno a tre navate, colpisce per la grandiosità e la ricchezza delle decorazioni.

TEATRO AYCARDI – “Un piccolo teatro sì, ma elegante vi fu fatto edificare – scriveva Goffredo Casalis nel 1840 – in sul principio di questo secolo da varie persone di questa città a proprie spese”. Le più importanti famiglie di Finalborgo, nel 1803 avevano, infatti, stilato un programma con l’intento di dotare la città di “un conveniente locale” che contribuisse ad abbellirla, “all’istruzione della gioventù, ed a formare i buoni costumi”. Il teatro, capace di 250 posti distribuiti in 24 palchi e una piccola platea, fu ricavato utilizzando l’Oratorio dei Padri delle scuole Pie.

COMPLESSO MONUMENTALE DI SANTA CATERINA – La chiesa e il convento di S. Caterina, rappresentano il più importante complesso monumentale di Finalborgo e un contenitore culturale di eccezionale importanza. Furono edificati, nel 1359, dai Marchesi del Carretto con l’intento di dotare la famiglia di un’area sepolcrale monumentale, riaffermando al contempo il proprio prestigio e potere. Costituendo una “zona franca” nel confronto sociale e politico del tempo, fu risparmiato nel saccheggio del 1448. Occupato dai Domenicani dal 1381 al 1802 (soppressione degli ordini religiosi), dal 1864, per circa un secolo fu destinato a reclusorio. Il complesso, oggi interamente restaurato, ospita, un importante Museo Archeologico, una Sala Congressi, l’Oratorio dei Disciplinanti riservato a Mostre ed Esposizioni, la Biblioteca Mediateca Finalese.